Verso il Testo Unico della PA

di Stefano Gorla

9 Dicembre 2011 14:00

Il Disegno di Legge delega per la codificazione in materia di pubblica amministrazione prevede un riordino delle norme per migliorarne efficienza e trasparenza. Ecco cosa prevede: la materia, i principi, i criteri direttivi.

Questo disegno di legge è soltanto l’ultimo di numerosi interventi di semplificazione che si sono succeduti a partire dalla legge n. 59 del 1997, meglio nota come legge «Bassanini uno».

In relazione alla tendenza verso un modello di new public management e, dunque, un approccio sempre più conforme allo snellimento, all’efficienza e alla qualità, diventa determinante, per le pubbliche amministrazioni, addivenire ad una riduzione sia delle procedure sia degli sprechi.

Tuttavia, da un punto di vista formale, la versione definitiva approvata rappresenta una parte della proposta originaria. Infatti dai 30 articoli iniziali, si è passati dopo la prima lettura alla Camera, a 45 articoli, per giungere alla versione finale con un solo articolo.

Nel merito occorre rilevare che la legge di semplificazione n. 229 del 2003 ha sostituito lo strumento del testo unico con quello della codificazione, mentre nella normativa approvata si ritorna a parlare di testo unico utilizzando la tecnica del riassetto normativo con cui, attraverso l’adozione di decreti legislativi, si agisce su singole materie indicate allo scopo di innovare l’assetto normativo esistente.

Infine, la legge di semplificazione e riassetto normativo n. 246 del 2005 ha stabilito il criterio rivolto al Governo, con riferimento all’attività di codificazione e di riordino, di attuare una raccolta organica delle norme regolamentari vigenti nella materia oggetto di riassetto. Nella normativa approvata non viene esplicitata l’applicazione del criterio indicato.

In ogni caso le norme che risulteranno dall’opera di codifica dovranno trovare piena attuazione e realizzazione da parte della pubblica amministrazione stessa che, mediante i propri dirigenti e funzionari, dovrà sostenerne l’attuazione riducendo quelle resistenze che possono, in qualche modo, frenare il processo di semplificazione che con tale disegno di legge ci si prefigge.

Ciò che occorre è invece una capacità di “resilienza”, ossia la forza di fronteggiare efficacemente le contrarietà, per dare nuovo slancio alle proprie funzioni burocratiche e raggiungere traguardi importanti.