No Tav in Val di Susa, i lavori e la protesta

di Barbara Weisz

5 Luglio 2011 12:10

Il ministro Maroni chiede accuse severe, fino al tentato omicidio, per i black bloc dopo gli scontri di domenica con la polizia durante le proteste contro la Tav.

I fermati sono trentenni, un veneziano, un parmense, due modenesi. Alcuni hanno già denunce per violenze. L’ultima settimana ha visto il presidio no Tav rinforzarsi e la protesta riaccendersi a ridosso della scadenza del 30 giugno, giorno fissato per l’apertura dei lavori (dopo molteplici rinvii), pena la rinuncia ai fondi europei, 662 miliardi di euro.

In realtà, per sbloccare defiitivamente i finanziameti di Bruxelles mancano ancora la firma dell’accordo internazionale fra Francia e Italia (che spenderanno circa 1,4 miliardi) e l’approvazione definitiva del progetto. La Torino Lione è un mega tunnel di 54 km sotto le Alpi, da Susa a Saint Julien Montedins. A opera ultimata, si viaggerà da Torino a Parigi in Alta Velocità in 3 ore e 17 minuti.

Secondo la tabella di marcia, a Chimonte i lavori per il cunicolo preliminare dovrebbero concludersi nel 2015, mentre nel 2013 dovrebbero iniziare quelli per il megatunnel sotto le Alpi, per proseguire gino al 2023.

Sono vent’anni che i cittadini della Val di Susa protestano contro il progetto, considerato uno scempio ambientale e un’inutile spreco di risorse su una lina che già oggi è sottoutilizzata. L’argomentazione a favore della Tav è invece fondata sul fatto che la mega infrastruttura sia destinata a fare da volano all’economia e all’occupazione in Piemonte.

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