

Per quanto riguarda invece ambulacri, sotterranei e impianti, «sono in corso di esecuzione cantieri-campione sulla base dei quali perfezionare la pianificazione degli elaborati da porre a base di appalto».
Come è noto, lo sponsor si limiterà a finanziare i lavori, che dal punto di vista operativo saranno invece gestiti dal dicastero. In particolare, la direzione scientifica e di vigilanza è affidata alla Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma. Il contratto prevede che Tod’s possa usare la dizione “sponsor unico per i lavori di restauro del Colosseo in base al piano degli interventi”, il logo e in generale che possa utilizzare l’immagine di sponsor in occasione di eventi, presentazioni e manifestazioni di presentazione del progetto ma anche abbinarla ai prodotti.
«Non metterò una scarpa sul colosseo» aveva ironicamente ribattutto Della Valle a chi, nei mesi scorsi, esprimeva il timore che il Colosseo venisse deturpato da mega cartelloni pubblicitari. Prevedibilmente, invece, sarà l’immagine del Colosseo a finire sugli accessori dell’azienda marchigiana.
Ma l’interesse di Della Valle per l’arte non si ferma a Roma. L’imprenditore nelle scorse settimane ha legato la sua immagine anche a un altro monumento simbolo dela paese, il Teatro alla Scala di Milano. E’ entrato nella Fondazione, di cui è quindi il nono socio insieme a Cariplo, Fondazione Banca del Monte di Lombardia, Eni, Mapei, Banca Popolare di Milano, Fininvest, Generali e Telefonica. In questo caso l’investimento è di 5,2 milioni di euro, da versare in quattro anni.
E ha rivolto un appello ad altri colleghi: «Sarebbe bello vedere imprenditori napoletani che si occupano di Pompei o imprenditori veneti che si interessano alla conservazione di Venezia».