ForumPA 2011, la PA italiana secondo Fujitsu

di Paolo Iasevoli

9 Maggio 2011 10:45

In occasione del ForumPa 2011 PubblicaAmministrazione.net ha intevistato il Presidente di Fujitsu, Pierfilippo Roggero, che ci ha parlato della sua visione della PA italiana, evidenziandone carenze e opportunità evolutive.

Quella tra Pubblica Amministrazione e tecnologia è sempre stata una relazione difficile. Quali sono secondo lei gli aspetti che presentano maggiori criticità?

Le faccio un esempio concreto, che credo inquadri in maniera esaustiva il problema. Da oltre un anno mi faccio promotore, con la mia azienda, spendendomi anche in prima persona all’interno dei tavoli di lavoro, di un dibattito che possa orientare il nostro Paese verso la semplificazione della burocrazia e dei suoi costi. Supportati da molteplici analisi e studi condotti in collaborazione con Istituzioni, Università e Associazioni, da diversi mesi siamo impegnati ad illustrare a soggetti istituzionali, esponenti dell’una e dell’altra area politica, i benefici che la riduzione dei costi della burocrazia e dell’economia sommersa porterebbe al sistema Italia a mezzo della tracciabilità, e non solo, dei pagamenti.

Di fronte a questa grande opportunità di cambiamento, ancora una volta il nostro Paese sembra non sentirci, e dimostra una bassa propensione ad avviare un radicale processo di trasformazione della Pubblica Amministrazione, a lanciare veramente un significativo processo di semplificazione tra pubblico e privato e a ritrovare le risorse necessarie per rilanciare iniziative di sviluppo nazionale. L’Italia – come nel caso della fatturazione elettronica – non dimostra di avere il coraggio necessario di intervenire con decisione e di introdurre strumenti che possono portare – dati alla mano – benefici stimati in qualche decina di miliardi di euro (dai 2 ai 3 punti di PIL). Forse perché intimoriti da qualche forte lobby, o non convinti (nonostante studi provati) dei reali benefici o dubbiosi sul consenso che avrebbe generato, ancora una volta l’Italia si trova non allineata con altri importanti Paesi dell’Unione Europea che hanno introdotto la fatturazione elettronica come fondamentale per gestire tutte le transazioni tra aziende pubbliche e private, ridurre in modo significativo i costi della burocrazia, quella che minimizza l’evasione, quella che garantisce alle imprese il credito certo.

Il testo definitivo della manovra economica pubblicato il 1 giugno del 2010 sulla Gazzetta Ufficiale, nonostante annunci e anticipazioni dei giorni precedenti, che molto spazio hanno trovato sui mezzi d’informazione, non prevede alcuna norma sulla fatturazione elettronica vera e propria, quella reale. L’unica disposizione rilevante prevede che l’Agenzia delle entrate definisca le modalità per comunicare al fisco le fatture di importo superiore ai 3.000 euro: non quindi una fattura elettronica, ma una misura di tracciabilità per l’Iva.