SWOT Analysis, per una PA orientata allo sviluppo

di Stefano Gorla

19 Maggio 2008 16:00

Un'analisi comparata tra le diverse strategie decisionali a disposizione del management per una Pubblica Amministrazione più efficiente ed efficace. Vediamo in dettaglio la SWOT Analysis

Per la PA è necessario il passaggio da una cultura della regolamentazione ad un approccio orientato allo sviluppo, onde offrire al settore produttivo privato un “asset” immateriale capace di incidere sui processi decisionali imprenditoriali in termini di investimento e localizzazioni.
La SWOT Analysis è un modello di pianificazione strategica proposto nel 1982 da Weirich che si basa su una matrice divisa in quattro campi dedicati rispettivamente ai punti di forza (S-trenghts) e di debolezza (W-eaknesses), alle opportunità (O-pportunities) e alle minacce (T-hreats).

Figura 1. SWOT Analysis

SWOT Analysis

È il tipo di analisi necessario per la rottura del circolo vizioso indicato in precedenza partendo dalla considerazione di fattori interni (struttura organizzativa, relazioni sindacali, struttura tecnologica, cultura organizzativa, livello di competenza), e fattori esterni (ciclo economico, livello tecnologico globale, posizione degli stakeholders, fattori ambientali…). Con la SWOT ANALYSYS è possibile cambiare modelli mentali consolidati, lavorare in team, analizzare i problemi da 4 diversi punti di vista, comprendere punti di forza e debolezza e trasformare le minacce in opportunità. Un esempio di applicazione della SWOT Analysis è costituto dall’URP della Regione Emilia Romagna.

L’azione di reingegnerizzazione intrapresa dalla PA dimostrerà nei prossimi anni l’utilità degli strumenti di pianificazione indicati in funzione del miglioramento dei servizi offerti. Nell’ambito normativo è possibile trovare riferimento per l’applicazione dei tre metodi con l’art.14 della Legge 7.08.1990 n.241 (e successiva Legge modificata 15/2005) con l’istituzione della Conferenza dei servizi. Questo istituto (riformato ampiamente dalla Legge 340/2000) costituisce una forma di cooperazione tra PA con una accelerazione e un coordinamento dell’azione amministrativa. L’amministrazione vi ricorre, infatti, qualora sia opportuno un esame contestuale dei vari interessi pubblici coinvolti nello svolgimento del procedimento amministrativo (conferenza istruttoria). O meglio ancora quando è necessaria l’acquisizione di intese, nulla osta od assensi di diverse amministrazioni (conferenza decisoria). L’accelerazione dei tempi procedurali e l’esame congiunto degli interessi pubblici coinvolti consente di addivenire ad una identificazione dei punti di debolezza interni per rispondere alle sfide esterne e trasformare le minacce in opportunità.