Come funziona.
Si tratta di un vero e proprio “consorzio informatico”. In media l’uso delle risorse informatiche a disposizione non supera il 5% delle loro potenzialità, di qui la necessità di creare una sinergia fra le varie infrastrutture.
Il principio alla base del calcolo condiviso Grid è semplice: una batteria di calcolatori fanno meglio e più velocemente qualsiasi cosa che un singolo computer possa fare da solo. I membri della batteria di computer non devono necessariamente essere nello stesso edificio. E neppure nello stesso paese o nel medesimo continente.
Il lavoro viene suddiviso in piccole parti che possono essere elaborate allo stesso tempo ed il tempo di ricerca è ridotto, la tecnologia è efficace e a costi più contenuti. L’impiego delle “griglie computazionali” è già da oggi esteso alla biologia, all’astronomia e in maniera minore anche ad altri settori. Notevole l’interesse dei colossi dell’IT, con collaborazioni ai principali progetti grid world-wide con sponsorizzazioni o sviluppando propri progetti grid in vista di un utilizzo finalizzato al mondo del commercio e dell’impresa.
World Community Grid.
“Creare il più grande computing grid pubblico a favore dell’umanità”. Questo il progetto umanitario mondiale targato Ibm. Lo scopo dell’iniziativa, nata nel 2004, è quello di convogliare la potenza inutilizzata di elaborazione dei computer dei privati e delle aziende ed indirizzarla verso la ricerca, per aiutare a risolvere i più gravi e delicati problemi legati alla salute e al benessere del mondo.
Il modo in cui funziona il programma, a cui chiunque può partecipare registrandosi all’iniziativa ed installando un programma software gratuito o “agent” sul proprio computer, è disponibile sul sito World Community Grid.