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IMU coniugi: la Cassazione chiarisce i requisiti per la doppia esenzione

di Anna Fabi

15 Aprile 2025 11:03

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La Cassazione conferma l'esenzione IMU per i coniugi con residenza separata, riconoscendo il diritto all'agevolazione per entrambe le abitazioni.

La Corte di Cassazione, con l’Ordinanza n. 9620 del 13 aprile 2025 e prima ancora con quella n.4292 del 19 febbraio 2025, ha risolto una questione spinosa in ambito fiscale: l’applicabilità dell’esenzione IMU per i coniugi che possiedono e hanno residenza in abitazioni separate. La decisione stabilisce che, in assenza di coabitazione, ogni coniuge ha diritto all’esenzione dall’IMU sulla propria “prima casa”.

Il chiarimento elimina ogni incertezza e va contro le interpretazioni più restrittive spesso applicate dai Comuni, mentre permane ancora oggi il vincolo nei casi di semplice dimora abituale differente, nonostante il parere della Consulta espresso nel 2022. Vediamo tutto.

IMU coniugi con abitazioni separate

Nel contesto normativo italiano, la questione dell’IMU per i coniugi che non vivono sotto lo stesso tetto è da anni oggetto di dibattito. In passato, la normativa richiedeva che l’intero nucleo familiare risiedesse nella stessa abitazione per beneficiare dell’esenzione IMU. Tuttavia, la Corte Costituzionale, con la storica sentenza n. 209/2022, ha dichiarato incostituzionale l’obbligo di coincidenza della residenza e della dimora abituale per l’intero nucleo familiare ai fini dell’esenzione IMU.

La Cassazione ha in realtà espresso un parere differente. Con Ordinanza n. 19684 del 17 luglio 2024, ad esempio, ha chiarito che per usufruire dell’esenzione IMU doppia ai due coniugi è necessario che ogni contribuente abbia la residenza anagrafica presso l’immobile per il quale richiede il beneficio. 

Solo in questo modo è garantito per ogni coniuge di beneficiare dell’esenzione per la propria abitazione principale, in ragione di residenze separate, mentre resta una zona d’ombra sulle fattispecie in cui la dimora abituale non è anche per legge la prima casa anagrafica del contribuente.

IMU e regole sulla “prima casa”

Il presupposto di legge per l’esenzione è legato alla “prima casa” per ciascun coniuge e non alla coabitazione. E fin qui tutti d’accordo.Ogni immobile che rientra in questa categoria, quindi, può godere dei benefici fiscali previsti dalla legge, indipendentemente dalla convivenza.

La Cassazione, in sostanza, fino ad oggi nella maggior parte dei casi si è limitata a confermare che la residenza separata non comporta la perdita dei benefici legati alla “prima casa” ma non avallando appieno anche il concetto di prima casa inteso come nella sentenza della Corte Costituzionale, la quale invece lo estende alla dimora abituale.

Questo significa che, per avere certezza del diritto all’esenzione, nel caso di coniugi con diversa residenza, ciascuno in un immobile eletto come abitazione principale, ognuno potrà continuare a usufruire dell’esenzione IMU per la propria, evitando così il rischio di doppi addebiti. Da rimandare al Comune, e ad eventuale ricorso, l’applicazione in caso di semplice dimora differente.