Manovra, Lanzillotta: severa ma necessaria. Crisi, ora tocca all’Europa

di Barbara Weisz

6 Dicembre 2011 13:30

La parlamentare Api Linda Lanzillotta promuove la manovra, severa ma necessaria. L'Italia ha recuperato credibilità, ora tocca all'Europa. L'intervista di PubblicaAmministrazione.net.

Non si crea un’eccessiva rigidità?

La rigidità, purtroppo, dovrà rimanere per alcuni anni: L’Europa ci chiede un bilancio in pareggio e una riduzione del debito del 3% all’anno per 20 anni. Quando ci saremo arrivati si discuterà. Certo, un po’ di indebitamento destinato alla crescita può essere sostenibile e virtuoso, depurato dall’impatto ciclo economico. Ma fino al momento del rientro, dobbiamo seguire la regola. Conseguito l’obiettivo, si potrà anche allentare la regola di bilancio.

Un’altra obiezione riguarda il rischio di cedere una parte di sovranità.

Solo un’Europa politica può sostenere la moneta unica. E quindi occorre cedere sovranità alle istituzioni europee, che a loro volta facciano politica di bilancio. La moneta unica senza politica economica comune non regge. I benefici dell’euro ci sono, ad esempio i tassi molto bassi, e noi avremmo dovuto fare per tempo le riforme per ristrutturare il bilancio pubblico. Quindi, la cessione di sovranità deve accadere perchè l’Europa possa avere un futuro. Sicuramente le cose non saranno più come prima, anche perchè l’Europa pretende di controllare, non si fida più. Nella norma si prevede di inserire un’authority che vigilierà, e che godrà della fiducia delle istituzioni europee. Cambia tutto, dopo questa crisi.

La legge sul pareggio di bilancio avrà effetto anche sugli enti locali?

Si, su regioni ed enti locali. C’è la facotà di indebitarsi per finanziare gli investimenti a condizione che il pareggio sia realizzato su base regionale. Non parlo delle province, delle quali bisogna vedere quale sarà il ruolo futuro, credo che un pochino sull’abolizione sia stata presa in considerazione una nostra prorposta. Comunque, gli enti locali potranno indebitarsi in modo che ci sia una compensazione a livello regionale.

Quindi aumenta la responsabilità delle regioni.

Si, è un’evoluzione del federalismo nel senso di un’articolazione per sistemi regionali. Solo da noi c’era il federalismo a quattro punte. Con questa legge si rompe un pò questa equirazione che c’era con l’articolo 114, e si introduce il principio di regionalizzazione del sistema, che ai magari comuni non piacerà molto. Perchè con questo approccio, ad esempio il rischio è che una regione di centrodestra avvantaggi i comuni di centrodestra e viceversa. E qui bisogna che ci sia un approccio istituzionale di garanzia da parte delle regioni, e lo stato deve essere un garante di ultima istanza.

Onorevole Lanzillotta, la recente legge sulla sanità elettronica, del precedente governo, ha recepito alcuni suoi emendamenti. E’ un tema caro a pubblicaamministrazione.net. Che passi avanti si fanno nella sanità elettronica?

L’innovazione tecnologica deve essere un segmento su cui focalizzare risorse per sperimetare modelli innovativi nella gestione della sanità. Un uso massiccio della tecnologia porta trasparenza, efficienza, ma anche economicità della gestione. Si punta sulla convergenza verso costi standard. Anche grazie all’utilizzo dei pagamenti elettronici, o del cloud computing.

A proposito, fra le misure previste dal decreto economico del governo Monti c’è anche il limite dell’utilizzo del contante, fissato a mille euro. Il think tank da lei diretto, Glocus, ha recentemente commissionato un’indagine alla Sapienza di Roma proprio sul tema dei pagamenti elettronici. Quali dati emergono?

Emerge una propensione ai pagamenti elettronici, il problema è riorganizzarli. La manovra accelera su questo. Naturalmente occorre un governo di questa operazione, devono essere integrati i procedimenti organizzativi che stanno dietro al sistema di pagamento. Quello che non mi è chiaro è come nel governo si intenda organizzare tutto il tema dell’innovazione tecnologica. Non sono chiare le competenze, ma il tema è al centro dell’attenzione.

Questa è una richiesta arrivata da più parti.

Noi avevamo chiesto la creazione di un sottosegretario per l’agenda digitale. Ci vuole una figura che serva da coordinamento e da stimolo di tutte le iniziative.

E il governo ci sta pensando?

Si, ci sta pensando

Un’ultima cosa sui pagamenti elettronici. Verranno probabilmente alimentati dalla legge sul limite dell’utilizzo del contante. Non ritiene che si debba pensare a limitare le spese di commissione?

Le banche guadagneranno dall’aumento di flusso di denaro elettronico, che è per loro un elemento di un vantaggio economico. Quindi non dovranno aumentare le commissioni, anzi secondo me dovrebbero essere pressochè annullate.