La libertà e il cittadino della Rete

di Stefano Gorla

21 Luglio 2008 09:00

Una riflessione sul rapporto tra Stato e libertà alla luce delle considerazioni avanzate dall'Unione Europea

Di seguito una sintesi delle regole a cui ogni Stato dell’Unione Europea deve attenersi:

  • I dati devono essere trattati in modo equo e legale.
  • Essi devono essere raccolti per scopi espliciti e leciti, ed utilizzati di conseguenza.
  • I dati devono essere pertinenti e non eccessivi in rapporto allo scopo per il quale vengono trattati.
  • I dati devono essere precisi e, se necessario, tenuti aggiornati.
  • I responsabili del trattamento sono tenuti ad adottare misure ragionevoli intese a consentire alle persone interessate di rettificare o cancellare i dati errati che le riguardano.
  • I dati che identificano le persone non devono essere conservati più a lungo del necessario.
  • Tutti i responsabili del trattamento devono informare le autorità di controllo nel momento in cui viene effettuato il trattamento dei dati.
  • Ogni responsabile del trattamento deve attenersi alle norme di trattamento dei dati dello Stato membro in cui egli è stabilito anche se i dati trattati si riferiscono ad una persona residente in un altro Stato. Qualora il responsabile del trattamento non risieda nella Comunità (ad esempio una società straniera), egli dovrà attenersi alle leggi dello/degli Stato/i membro/i se l’apparecchiatura utilizzata per il trattamento (ad esempio un centro meccanografico) si trova all’interno della Comunità europea.
  • I dati personali possono essere trattati (cioè raccolti e ulteriormente utilizzati) solo se la persona interessata ha fornito, in modo inequivocabile, il proprio consenso, cioè ha deciso liberamente e in maniera specifica dopo essere stata adeguatamente informata.

Nel 2008 c’è il rischio che con i propri dati generati nel presenti si determini anche la propria situazione nel futuro, come ha posto drammaticamente in rilievo Francesco Pizzetti, Garante italiano per la privacy, il 28 gennaio 2008 in occasione della Giornata Europea della protezione dei dati personali. Infatti, i dati personali inseriti con “disinvoltura” nei Social Network – come FaceBook o Myspace – potrebbero causare non pochi danni alla propria reputazione anche a distanza di anni in quanto di difficile cancellazione e universale consultazione.

Per la difesa ad oltranza della privacy è nata un’iniziativa in Rete denominata “Progetto WINSTON SMITH”, promossa dai netcitizens più avvertiti.