SOS Spesometro, rinvio al 5 ottobre

di Barbara Weisz

26 Settembre 2017 09:01

Spesometro rinviato al 5 ottobre: problemi al canale web dell'Agenzia delle Entrate per l'invio dei dati sulle fatture, segnalato (e risolto?) un problema di privacy sulle informazioni trasmesse, sanzioni soft.

Update – Dopo il blocco dal 22 al 25 settembre del servizio web dell’Agenzia delle Entrate “Fatture e Corrispettivi” (https://ivaservizi.agenziaentrate.gov.it/portale/), utile per trasmettere i dati dello Spesometro – con contestuali problemi di privacy: chi ha le credenziali poteva vedere i dati degli altri contribuenti – la scadenza per l’invio dei dati delle fatture emesse e ricevute nel primo semestre di quest’anno (già slittata una prima volta al 28 settembre), in considerazione dei disagi, con provvedimento delle Entrate in corso di emanazione, le Entrate hanno spostato la scadenza al 5 ottobre.

=> Spesometro 2017: FAQ, ritardi e sanzioni

Blocco del servizio

Dal 22 al 35 settembre, dunque, chi ha provato ad utilizzare il canale web di trasmissione dell’Agenzia delle Entrate, ha trovato in home page questo messaggio.

«Il servizio web è temporaneamente sospeso per manutenzione. Restano attivi tutti gli altri canali di trasmissione».

Significava trasmissione online non funzionante (mentre è rimasto possibile effettuare l’invio con gli applicativi gestionali degli studi). Dal 26 settembre, il servizio è stato ripristinato, con l’eccezione di alcune funzionalità:

  • modifica dati fattura attraverso interfaccia web;
  • visualizzazione notifiche di esito delle sole fatture elettroniche, delle comunicazioni trimestrali IVA e quelle relative ai corrispettivi;
  • precompilazione dati nella funzionalità di generazione dati fattura.

Per questi servizi c’è ancora da attendere. Resta il fatto che si tratta di un disservizio importante, intervenuto a pochi giorni dalla scadenza, in una situazione che già nelle ultime settimane ha riservato parecchie sorprese negative: difficoltà a inserire i dati o a correggere gli errori, problemi tecnici che si sono sommati a difficoltà interpretative su cui il Fisco è via via intervenuto aggiornando le FAQ e fornendo assistenza ai professionisti.

=> Spesometro 2017 in scadenza, guida pratica

Sanzioni

Considerata la situazione, con sempre maggiore certezza il Ministero dell’Economia considererà sperimentale questa prima fase dello Spesometro, evitando di infliggere sanzioni per errori involontari. Bella nota delle Entrate del 25 settembre si legge infatti:

Gli uffici dell’Agenzia, ove riscontrino obiettive difficoltà per i contribuenti, valuteranno la possibilità di non applicare le sanzioni per meri errori materiali e/o nel caso in cui l’adempimento sia stato effettuato dopo il 5 ottobre, ma entro i 15 giorni dall’originaria scadenza.

Privacy a rischio

Pur non esplicitando i motivi del blocco del servizio, si paventa una correlazione con quanto segnalato dagli intermediari fiscali, ossia un rischio relativo alla protezione dei dati: l’utilizzo del sistema web dell’Agenzia delle Entrate non risulterebbe sicuro poiché, una volta entrati con le credenziali – autenticandosi ai servizi telematici dell’Agenzia (Entratel o Fisconline) o tramite Sistema pubblico di identità digitale (Spid) – ed inserito il codice fiscale di un contribuente o di un intermediario sarebbe possibile consultare i dati relativi alle fatture emesse e ricevute. Si tratta di segnalazioni su cui l’Agenzia delle Entrate si è immediatamente allertata, cercando di individuare eventuali falle nel sistema. Si suppone che al ripristino della piattaofrma, il 26 settembre, il problema sia stato arginato.

In base alle informazioni filtrate, comunque, se qualcuno cercava di consultare dati altrui partiva una segnalazione al titolare, quindi i contribuenti che non ricevono nulla dovrebbero poter stare tranquilli sulla riservatezza dei propri dati.

Ricordiamo che sulla situazione, comunque, il Garante della Privacy ha chiesto una relazione. Non si esclude (anzi sembra molto probabile) che l’interruzione del servizio per manutenzione sia dovuta proprio alla necessità di risolvere questo problema di privacy, oltre che a rendere più stabile il sistema in vista della grande quantità di dati che si attendono per i prossimi giorni.