L’introduzione di un tetto, presumibilmente a 30mila euro, per il reddito da lavoro dipendente come requisito di accesso al regime forfettario, è relativo all’anno precedente o allo stesso anno in cui si adotta il regime? Si parla di tetti al loro o al netto? Sarebbero ammessi anche i dipendenti pubblici?
Il tetto di reddito da lavoro per i dipendenti che aspirano al regime fiscale agevolato (per parallele attività di lavoro autonomo) si riferisce all’anno precedente ed è di 30mila euro lordi, non sono esplicitate al momento esclusioni per i dipendenti pubblici, ferme restando le specifiche previsioni di legge in materia in alcuni settori.
Fra le altre novità attese c’è anche l’adozione di altri paletti, come un tetto di 20mila euro annui per i beni strumentali e uno di analoga entità per i compensi dei collaboratori.
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In base alle anticipazioni, la norma reintroduce la possibilità di applicare il regime fiscale di vantaggio per un lavoratore dipendente che, nell’anno precedente, ha avuto uno stipendio lordo annuo inferiore ai 30mila euro. Ma per avere certezze, ripetiamo, bisogna attendere il testo.
Esempio (in via teorica): non potrà applicare il regime dei minimi nel 2020 – per compensi da lavoro autonomo – il lavoratore dipendente che nel 2019 ha dichiarato un reddito da lavoro dipendente di 32mila euro.
In assenza di un testo ufficiale – il ddl di Bilancio 2020, che contiene la riforma del regime forfettario – non è tuttavia possibile avere certezze sul dettaglio delle novità.
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Chiedi all'espertoRisposta di Barbara Weisz