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Compilazione 730 per i redditi condominiali: istruzioni ed esoneri

di Teresa Barone

Pubblicato 28 Marzo 2023
Aggiornato 29 Marzo 2023 10:58

I redditi da proprietà condominiali si dichiarano nel 730 tenendo conto della quota millesimale posseduta: esonero e casi particolari di compilazione.

Anche i redditi derivanti dalle proprietà condominiali devono essere inseriti nel modello 730, ma solo se non superano una determinata soglia. L’Agenzia delle Entrate ricorda normativa e limiti, specificando che la dichiarazione deve avvenire solo se la quota di rendita catastale autonoma spettante per ciascuna unità immobiliare supera i 25,82 euro.

Beni in condominio nel 730

In caso di depositi comuni o di alloggi destinati alla portineria, ciascun condomino indica nel modello 730 anche le quote di reddito relative a questa tipologia di locali, che possono essere calcolate facendo riferimento sia alla certificazione con la quota millesimale di proprietà sia alla rendita catastale.

Redditi condominiali da dichiarare nel 730

La procedura di calcolo è illustrata nelle istruzioni del modello 730/2023 relative al Quadro B, composto da due sezioni: la prima (B1-B6) per i redditi dei fabbricati e la seconda (B11) per i dati dei contratti di locazione.

Sono tenuti a compilare il Quadro B (un rigo per ciascun immobile, ma se nel corso del 2022 è variato l’utilizzo o la quota di possesso, vanno compilati più righi, uno per ogni situazione, barrando la casella “Continuazione” di colonna 8):

  • i proprietari di fabbricati situati nello Stato italiano che sono o devono essere iscritti nel catasto dei fabbricati come dotati di rendita;
  • i titolari dell’usufrutto o altro diritto reale su fabbricati situati nel territorio dello Stato italiano che sono o devono essere iscritti nel catasto fabbricati con attribuzione di rendita (in caso di usufrutto o altro diritto reale come l’abitazione, il titolare della sola “nuda proprietà” non deve dichiarare il fabbricato e il diritto di abitazione – che si estende anche alle pertinenze della casa adibita ad abitazione principale – spetta, ad esempio, al coniuge superstite;
  • i possessori di immobili che, secondo le leggi in vigore, non possono essere considerati rurali;
  • i soci di società semplici e di società ad esse equiparate, che producono reddito di fabbricati.

In tutti questi casi – compresi la rendita per la portineria, l’alloggio del portiere e altri servizi di proprietà condominiale con rendita catastale autonoma – devono essere dichiarati i redditi spettanti al singolo condomino soltanto se la quota di reddito spettante per ciascuna unità immobiliare è superiore a 25,82 euro.

Per quanto riguarda i negozi e gli altri immobili concessi in locazione dal condominio, invece, i redditi prodotti devono essere indicati nella dichiarazione dei redditi sempre, indipendentemente dal loro valore.

Come dichiarare i redditi con cedolare secca

Per i redditi da locazione con opzione di cedolare secca, bisogna compilare la Sezione I del Quadro B del modello 730/2023, indicando i dati dell’immobile concesso in locazione e barrando la casella di colonna 11 “Cedolare secca”.

NB: Il reddito fondiario assoggettato alla cedolare secca viene aggiunto al reddito complessivo soltanto per la determinazione dei familiari a carico e per il calcolo delle relative detrazioni oltre a quelle da lavoro dipendente, pensione o altri redditi, così come per l’eventuale detrazione per canoni di locazione ed altre agevolazioni collegate al reddito (come ISEE e assegni familiari).

Come dichiarare i redditi da affitti brevi

Il reddito derivante da contratti di locazione per affitto breve (non superiori a 30 giorni) si indica nel Modello 730 se gli alloggi affittati non superano nell’anno d’imposta le 4 unità, mentre nel caso di affitto di oltre 4 appartamenti va utilizzato il terzo fascicolo del modello Redditi Persone Fisiche.