PIR per finanziare le PMI italiane

di Fabrizio Scatena

23 Marzo 2017 09:00

I Piani Individuali di Risparmio (PIR) sono lo strumento finanziario che nei prossimi anni, potrebbe permettere di ottenere importanti flussi di cassa per finanziare le proprie attività.
Secondo una ricerca Intermonte Sim, si stima che da oggi al 2021 potranno raccogliere investimenti per oltre 67 miliardi di di euro, di cui quasi 10 destinati all’equity delle società di media e piccola capitalizzazione.

Ma quali vantaggi offrono i PIR agli investitori?

Sicuramente molti di natura fiscale: come in altri Paesi europei, non si applicherà il prelievo sui guadagni generati da chi li sottoscrive (a condizione che il risparmiatore/investitore li tenga in portafoglio almeno cinque anni), con un massimale di investimento di 30mila euro l’anno.

E’ inoltre prevista l’esenzione totale dalle imposte di successione.

A fare da contrappeso è la “novità” rappresentata dai PIR, di cui non è semplice misurare la rischiosità, essendo uno strumento nuovo per l’economia e la finanza italiana.

E’ quindi adatto come asset da tenere in portafogli di una certa entità e per diversificare il rischio al fine di finanziare le PMI italiane.