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Sono stato assunto a tempo indeterminato a febbraio 2016 come impiegato commerciale per svolgere vendite internazionali (giro il mondo visitando clienti) con uno stipendio di euro 2800 netti mensili + euro 700 mensili come patto di non concorrenza (totale euro 3500). Il patto vale 2 anni dal momento di cessazione del rapporto di lavoro e include circa 12-15 Paesi tra Europa, Americhe e Far East.
E’ mia intenzione cessare il rapporto di lavoro in aprile per cui volevo sapere: vengono applicati i 2 anni anche se ho lavorato solo 14 mesi all’interno dell’azienda? Devo rispettare i 2 anni, ma l’azienda deve pagarmi le rimanenti 10 mensilità a euro 700 cad? Sono congrui i termini delle limitazioni in cosi tanti paesi (sia come numero che come importanza) oppure posso impugnare queste limitazioni? Il valore di euro 700 è congruo rispetto alla paga mensile e alle limitazioni che mi sono state imposte?
So che non esistono parametri chiari e delimitati dalle leggi in uso, per cui tutto è lasciato a quanto stabilito tra le parti. In ogni modo credo ci debbano sempre essere regole congrue con le leggi e con il buonsenso.
Come il lettore sottolinea la normativa non circoscrive il contenuto dell’accordo entro dei limiti precisi e lascia un po’ alle parti il compito di pattuire i vincoli del patto di non concorrenza, ma gli orientamenti della giurisprudenza posso dare un’idea di quelli che sono i limiti alla sua validità. Il patto, lo ricordiamo, rappresenta un accordo distinto dal rapporto di lavoro e autonomo rispetto all’obbligo di fedeltà sancito dall’articolo 2105 c.c., che cessa al termine del rapporto di lavoro.
Ad ammettere la possibilità di stipulare accordi volti a limitare l’attività dell’ex dipendente è sempre l’articolo 2125 c.c. secondo il quale un eventuale patto di questo genere risulta nullo:
«Se non risulta da atto scritto, se non è pattuito un corrispettivo a favore del prestatore di lavoro e se il vincolo non è contenuto entro determinati limiti di oggetto, tempo e di luogo. La durata del vincolo non può essere superiore a cinque anni, se si tratta di dirigenti, e a tre anni negli altri casi».
Rispondendo al lettore: