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Leggendo il vostro articolo “Cessione diritti d’autore: contratto e fiscalità” ho appreso che, trattandosi di opera d’ingegno, non ho obbligo di aprire una posizione in Gestione Separata Inps anche se l’importo supera i 5000 Euro annui, ma sono solo obbligato a riportare l’importo nella dichiarazione dei redditi e pagarci le tasse. Chiedo ulteriore conferma del mancato obbligo e di questa procedura.
Le confermo che la cessione diritti d’autore è una formula che non comporta l’obbligo di versare i contributi alla gestione separata INPS.
Fanno eccezione i lavoratori iscritti al fondo dei lavoratori dello Spettacolo o Casse professionali (ad esempio, l’INPGI 2 per i giornalisti), che invece versano i contributi all’istituto di appartenenza.
Il riferimento di prassi è il messaggio 19435/2013 dell’INPS, in base al quale:
il compenso percepito per lo sfruttamento economico del diritto di autore da parte lavoratore autonomo non iscritto al Fpls né ad una Cassa Professionale è escluso da qualsiasi obbligo contributivo, anche nei confronti della Gestione separata ex art. 2, comma 26, L. n. 335/1995.
Le somme percepite vanno invece inserite in dichiarazione dei redditi per pagare le relative tasse, senza ulteriori obblighi di natura contributiva.