Tratto dallo speciale:

Riforma Lavoro: referendum per ripristinare Articolo 18

di Noemi Ricci

11 Settembre 2012 11:35

Riforma del Lavoro sotto accusa: in Cassazione due quesiti referendari per il ripristino dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e del valore universale dei diritti previsti dal contratto nazionale di lavoro.

Un referendum per ripristinare quanto abolito nell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori dalla Riforma del Lavoro messa a punto dal Ministro del Welfare Elsa Fornero: alla luce degli scarsi benefici riscontrati a quasi due mesi dall’entrata in vigore della nuova Legge (18 luglio 2012),  una coalizione di forze sociali e politiche ha deciso di presentarne richiesta presso la Corte di Cassazione.

Si tratta di due quesiti referendari per chiedere:

  1. il ripristino dell’articolo 18 nella sua formulazione originaria in tema di tutela in caso di licenziamenti;
  2. il ripristino dei diritti minimi e universali previsti dal contratto nazionale di lavoro, a sua volta abrogato dall’articolo 8 della manovra finanziaria del precedente Governo (decreto legge n.138 del 2011).

Lo scenario economico attuale vede un drastico calo del potere d’acquisto dei salari, il ricorso alla cassa integrazione, ai licenziamenti o addirittura ai fallimenti: la convinzione della delegazione, capeggiata dall’IdV, è che per uscire dalla crisi in atto in Italia la difesa dei ceti deboli risulta cruciale: solo offrendo garanzie sarà possibile dare fiducia al Paese e rilanciare i consumi.

Il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro ha ricordato come già in agosto l’IdV avesse depositato in Cassazione gli stessi quesiti referendari, ora però «il fronte che li sostiene è diventato molto più ampio, con la presenza di diverse forze politiche e sociali, di intellettuali e giuristi a cui si aggiungeranno nei prossimi giorni altre firme e altre adesioni».

Nel comitato dei promotori, oltre a Di Pietro, segnaliamo il leader di Sel, Nichi Vendola, il segretario di Prc Paolo Ferrero e il presidente dei Verdi, Angelo Bonelli, e poi ancora Gianni Rinaldini (Fiom) e Sergio Cofferati.

La raccolta delle firme dovrebbe prendere l’avvio nel mese di Ottobre.