
Approvato in Senato il Ddl Anziani, che in base alle previsioni del Ministero del Lavoro approderà in Gazzetta Ufficiale nei tempi previsti dal PNRR, ossia entro fine marzo. Da aprile si lavorerà poi alla stesura dei decreti attuativi.
Si tratta del disegno di legge n. 205 recante “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane“, che la prossima settimana passerà a Montecitorio per l’esame della Camera.
Il ddl impegna il Governo ad adottare misure per l’invecchiamento attivo, l’autonomia e la prevenzione delle fragilità, anche attraverso la revisione dell’assistenza domiciliare e il riconoscimento di cure palliative.
Inoltre, il Ddl Anziani prevede anche, in via sperimentale e progressiva, anche l’introduzione di una prestazione universale (una sorta di Assegno Unico) pensato per gli invalidi anziani, che assorbirà i precedenti sussidi e andrà quindi in sostituzione di quella che ora è conosciuta come indennità di accompagnamento (articolo 1, legge 17/1980) e delle prestazioni connesse (articolo 1, comma 164, legge 234/2021): le persone anziane non autosufficienti potranno scegliere se riceverla come indennità in denaro (graduata secondo lo specifico bisogno assistenziale ) oppure sotto forma di servizi alla persona.
Il disegno di legge recepisce le indicazioni di Terzo Settore e delle categorie professionali di riferimento. Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone, lo ha definito:
una misura straordinaria per adeguare il sistema di welfare italiano ai nuovi bisogni sociali, promuovere il benessere delle persone anziane e mettere le famiglie in condizione di affrontare con maggiore serenità il carico assistenziale durante la terza età della propria vita e gli inevitabili costi correlati, in particolare nel caso di non autosufficienza.
Grazie all’istituzione di Punti Unici di Accesso (PUA) sul territorio, si potrà effettuare una valutazione univoca del soggetto da tutelare e definire un Progetto assistenziale individualizzato (PAI), che fornisca le indicazioni sulle prestazioni sanitarie e socio-assistenziali necessarie. prevista anche un’integrazione dell’assistenza domiciliare integrata (Adi) e del servizio di assistenza domiciliare (Sad), con interventi anche a favore dei caregiver familiari.