
La Direttiva UE Case Green impone il divieto dal 2024 gli incentivi fiscali per l’installazione di caldaie che utilizzano combustibili fossili. Si tratta di lavori che attualmente possono essere agevolati con l‘Ecobonus oppure anche con il Superbonus, e che invece non potrebbero più applicare alcun incentivo.
In pratica, se la direttiva Ue dovesse alla fine diventare operativa, gli incentivi per l’installazione di caldaie si potrebbero utilizzare solo per apparecchi con alimentazione a energia pulita, mentre sarebbero esclusi, par di capire, anche quelli ad alimentazione ibrida.
Attenzione: la direttiva europea per il momento è stata approvata solo dal Parlamento UE e non ha terminato l’iter che prevede ulteriori passaggi (Commissione e Consiglio UE). Anche in considerazione della posizione contraria di diversi Paesi (fra cui l’Italia) sul timing previsto, è possibile che ci saranno delle modifiche. Al momento il testo prevede la regola sopra esposta e, se dovesse passare, cambierebbero notevolmente anche le regole sugli incentivi attualmente previsti.
Bonus caldaie attuali
L’impatto sarebbe soprattutto sull’Ecobonus al 65%. In realtà anche il Superbonus al 90%, può riguardare la sostituzione delle caldaie.
Fra gli interventi di cui all’Ecobonus ordinario, e dunque rientranti anche tra quelli trainanti dall’agevolazione maggiorata, c’è la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti centralizzati per il riscaldamento, e/o il raffrescamento e/o la fornitura di acqua calda sanitaria sulle parti comuni degli edifici, o con impianti per il riscaldamento, e/o il raffrescamento e/o la fornitura di acqua calda sanitaria sugli edifici unifamiliari o sulle unità immobiliari site all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno.
Per quanto riguarda le caldaie, sono ammesse le seguenti tipologie:
- generatori di calore a condensazione, con efficienza almeno pari alla classe A,
- generatori a pompe di calore, ad alta efficienza, anche con sonde geotermiche,
- apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro,
- sistemi di microcogenerazione, che conducano a un risparmio di energia primaria pari almeno al 20%,
- collettori solari.
Incentivi ammissibili dal 2024
In base alla direttiva europea, se tutto dovesse essere confermato, fra gli impianti agevolati resterebbero sono i collettori solari. Per le caldaie e condensazione, gli apparecchi ibridi, i sistemi di microgenerazione, non basterebbe più la classe energetica A (che non eslcude i combustibili fossili).
Fra gli interventi trainati (che quindi sono agevolati solo se vengono effettuati contemporaneamente a quelli trainanti), ci sono tutti i lavori ammessi all’Ecobonus. Anche in questo caso, le caldaie a condensazione (attualmente ammesse), dovrebbero avere anche il requisito dell’alimentazione senza combustibili fossili.
La stessa direttiva europea prevede poi che, nel momento in cui sarà recepita dagli Stati membri, non sia più possibile installare sistemi di riscaldamento alimentati a combustibili fossili negli edifici di nuova generazione e in fase di ristrutturazione. In questo caso, la norma è meno stingente, nel senso che salva i sistemi ibridi (che quindi utilizzano anche combustibili fossili).
La norma prevede, come obiettivo finale, emissioni zero a fine 2050 per tutti gli edifici, con tappe intermedie come la classe energetica F a partire dal 2030 e la classe E a partire dal 2033.