
Tecnologie abilitanti 4.0 e sostenibilità ambientale: sono le due macro-categorie di investimenti agevolati dal nuovo bando MiMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), destinato alle PMI del Mezzogiorno.
Un incentivo alle imprese pari al 75% delle spese ammissibili, in parte sotto forma di prestito e in parte a fondo perduto.
I progetti devono prevedere spese ammissibili da un minimo di 750mila euro a un massimo di 5 milioni e devono essere realizzati nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.
Le imprese che aspirano agli incentivi dovranno presentare progetti innovativi che prevedano l’utilizzo di tecnologie 4.0 (per esempio cloud, realtà virtuale o intelligenza artificiale) destinati all’ampliamento della capacità produttiva, alla diversificazione della produzione, alla realizzazione di nuovi prodotti o alla modifica del processo di produzione già esistente o alla realizzazione di una nuova unità produttiva.
Sono previsti punteggi premiali se il progetto riguarda anche l’efficientamento energetico, l’economia circolare, il climate change. Il risparmio energetico ottenuto deve essere pari ad almeno il 5%.
Il decreto attuativo della misura – firmato il 19 maggio e in attesa di pubblicazione – prevede lo stanziamento di 400 milioni di euro derivanti dal Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021-2027”.
Con questi fondi, sottolinea il ministro Adolfo Urso, «intendiamo sostenere gli investimenti, realizzati dalle piccole e medie imprese del Mezzogiorno, in progetti innovativi in grado di assicurare una crescita sostenibile e un più forte risparmio energetico. Temi sempre più urgenti anche alla luce del raggiungimento di obiettivi climatici e ambientali non più rinviabili».