Lavoratori mobili: un miliardo nel 2011

di Alessandra Gualtieri

15 Gennaio 2008 18:00

I dipendenti d'azienda si trasformeranno presto in forza lavoro mobile? Secondo IDC, entro il 2011 sarà una realtà mondiale nel 30% dei casi

Lo sviluppo delle tecnologie mobili, che rispondono con estrema efficacia alle esigenze di un business sempre più articolato e flessibile, ha cambiato lo scenario lavorativo in numerose aziende.
La conferma viene da IDC, il cui ultimo studio ha rivelato la crescente diffusione di piani di flessibilità per i dipendenti.

Le nuove generazioni di dipendenti d’azienda, infatti, sono consapevoli delle possibilità offerte dalle nuove tecnologie, e non vogliono rinunciare alle potenzialità offerte dal telelavoro, nè alla possibilità di svolgere parte delle consuete attività di business anche in remoto, via web o rete mobile.

In effetti, la diffusione della banda larga su cavo, la proliferazione delle reti wireless broadband, il dispiego di punti di accesso pubblici Wi-Fi ed il consolidamento delle soluzioni di convergenza fisso-mobile hanno rivoluzionato il panorama corrente delle comunicazioni elettroniche, sempre più “ubique” e potenzialmente ad accesso universale.

Le aziende stanno stanno attuando un riassetto delle strutture lavorative, redistribuendole nei nuovi canali alternativi al tradizionale desk. In particolare, l’uso generalizzato delle soluzioni di tlc sembra rispondere a necessità industriali tanto verticali quanto orizzontali: ottimizzare tempi e costi e rendere il project management più snello ed efficace.
Il vantaggio della mobilità in ufficio è anche di tipo competitivo, quindi, in virtù dei benefici delle tecnologie mobili integrate nel proprio business.

Le valutazioni comparative hanno evidenziato come gli Usa siano la regione più all’avanguardia in questo campo, con un 68% di dipendenti “mobili” già nel 2006. Ad ogni modo, il Giappone sarà il Paese in cui il nuovo trend si consoliderà maggiormente, con l’80% di forza lavoro mobile entro quattro anni, rispetto al 53% registrato nel 2006. In tutto il mondo, le stime IDC prevedono un incremento di tali nuove figure dai 758.6 milioni del 2006 ad oltre un miliardo nel 2011, pari al 30% dell’intera forza lavoro mondiale.

Eppure lo studio lancia un monito: per quanto la mobilità apporti numerosi benefici in azienda, non bisogna sottovalutare i rischi legati alla sicurezza delle reti, alla possibile scarsa protezione dei dati sensibili o alla eventuale corruzione dei device mobili impiegati.
«Sviluppare un piano di protezione dati e terminali è deve essere parte integrante di qualunque strategia di mobile business» conclude Stephen Drake di IDC.