Yammer contro Salesforce: non è un servizio innovativo

di Tullio Matteo Fanti

2 Febbraio 2011 12:30

Yammer punta il dito contro Chatter: il prodotto non contiene nulla di innovativo e la nuova edizione gratuita è un evento solo per il fatto di essere stata legata al Super Bowl.

Dal 31 gennaio, anche le aziende che non sono clienti Salesforce.com possono registrarsi per usufruire della versione gratuita e rinnovata di Chatter. La notizia è stata portata a livello di evento grazie ad uno spot pubblicitario presentato in occasione del Super Bowl. Ma è tutto oro quello che luccica?

Non secondo Yammer, famosa start-up americana nata nel 2008 e ideatrice dell’omonimo servizio di social network a livello enterprise, che accusa l’azienda concorrente di plagio attraverso un simpatico video pubblicato su YouTube.

Nel video, oltre a mettere in evidenza il successo di Yammer (utilizzato da 2 milioni di utenti e oltre 100.000 compagnie), viene sottolineato il processo innovativo della società e quindi, di riflesso, del suo prodotto; Chatter, nonostante sia appena stato rilanciato, alla fine non farebbe altro che riecheggiare la tecnologia di Yammer di qualche anno fa.

«Chatter è lo Yammer del 2009», ha puntualizzato il CEO di Yammer David Sacks a WebProNews. «Non possiede funzioni che noi non avevamo due anni fa. Ovviamente noi ora siamo a Yammer 2011, quindi loro sono alquanto indietro. Da un punto di vista dell’innovazione, il lancio di Chatter.com è un non-evento», reso invece falsamente tale dalla presentazione ad uno spettacolo come il Super Bowl.

Al di là delle parole del CEO di Yammer, la nuova edizione di Chatter è da qualche giorno utilizzabile gratuitamente da parte di qualsiasi azienda che possieda un indirizzo email; rimangono comunque disponibili le versioni Professional, Enterprise e Unlimited, al prezzo di 15 dollari mensili per utente.

Tra le caratteristiche di rilievo, presenti nella nuova incarnazione del prodotto, uno stile grafico e un layout non molto dissimili da quanto sfoggiato da Facebook, con la possibilità di inserire risposte in stile Twitter ed evidenziare topic sulla falsariga dei famosissimi “Mi piace”. Rispetto alla edizione a pagamento, è stata esclusa solamente la dashboard per i report e l’accesso al marketplace AppExchange.