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Più browser per tutti: con il Ballot Screen più competitività a vantaggio degli utenti

di Tullio Matteo Fanti

17 Dicembre 2009 12:00

Guerra conclusa tra UE e Microsoft con l'inclusione del Ballot Screen nel S.O. Windows: da marzo 2010 spazio ai browser alternativi, stimolando così la concorrenza. In arrivo una nuova evoluzione del mezzo Web?

Il mercato browser mostra oggi più che mai segnali di fermento, alimentato anche dalla storica decisione Microsoft di porre fine al braccio di ferro con la UE e includere nei propri sistemi operativi il “Ballot Screen“, che da marzo 2010 consentirà a ogni utente di scegliere il browser per il proprio Pc.

La lista dei browser alternativi proposti comprende Apple Safari, Google Chrome, Microsoft Internet Explorer, Mozilla Firefox, Opera, AOL, Maxthon, K-Meleon, Flock, Avant Browser, Sleipnir e Slim Browser.

Una novità che stimola l’adozione di massa di soluzioni diversificate, oggi ormai strumenti di navigazione Web sempre più competitivi.

La creazione di browser più veloci ed evoluti non potrà che portare ad una ottimizzazione del mezzo Internet, oggi sempre più strumento fondamentale di lavoro.

Osservando la situazione attuale fotografata da Net Applications, Firefox continua a raccogliere consensi e si conferma il secondo browser più utilizzato, con uno share a novembre 2009 del 24,7%, contro il 63,6% di Internet Explorer.

Il recentissimo rilascio delle versioni Firefox 3.5.6 e 3.0.16 testimonia l’attenzione di Mozilla nei confronti del mercato. L’update nasce dall’esigenza di correggere alcune falle di sicurezza, e migliorare stabilità e performance di Firefox.

Novità anche per quanto riguarda il browser Google: Chrome è in continua ascesa, forte del successo delle versioni beta rilasciate per le piattaforme Linux e Mac, e in grado di scalzare Safari di Apple dalla terza posizione.

Nel periodo compreso tra il 6 e il 12 dicembre, Chrome ha infatti mostrato una crescita dello 0,4%, raggiungendo così un market share pari al 4,4%, superiore., seppure di pochissimo, alla percentuale ottenuta nello stesso periodo da Safari (4,37%).