Register presenta il mercato dei nuovi domini

di Barbara Weisz

Pubblicato 12 Dicembre 2013
Aggiornato 31 Agosto 2014 14:47

Partite le prime aste per aziende e professionisti che vogliono nuovi indirizzi internet con estensioni vicine al proprio business: calendario, prezzi e analisi di mercato di Register.it.

Il mercato Internet è in via di rivoluzione, con la nascita di centinaia di nuovi domini da qui ai prossimi 2-3 anni oltre agli attuali .com, .org, .it e via dicendo. I vantaggi sono tanti (in termini di marketing, riconoscibilità e affidabilità) ma anche i punti critici (costi, rischi di pirateria…). Come comportarsi dunque in azienda per affrontare il cambiamento in odo efficace e produttivo? Gabriele Sposato, Domain Product Development di DADA Spa, ha fatto il punto sulla situazione sui servizi per le imprese.

I nuovi domini

Come ha spiegato Register.it la rivoluzione “tecnica” dei domini è già partita da qualche tempo, mentre ora si entra nella fase operativa. In Italia è in corso il rilascio sia:

  • domini generici (es.: .bike, .camera) e geografici (.città, .regione e via dicendo), i primi con costi a portata di PMI e start-up ed i secondi molto adatti in ambito business.
  • domini primari (.brand), dominio con il nome del proprio marchio come estensione, già acquistato da grandi aziende come Yahoo!, Nokia, Tiffany, Gucci, Fiat, BNL e Praxi. I vantaggi? Immediata reperibilità sul web, affidabilità (per le griffe), potenzialità di marketing (l’impresa può mettere in piedi una rete di domini secondari, facendo promozione e valorizzando partnership, filiera e prodotti). Il motivo per cui, almeno per il momento, questa è una scelta maggiormente operata da grandi aziende (ma ci sono anche medie imprese, magari proiettate sul mercato internazionale). Ma ci vogliono circa 200mila euro!

Acquistare un dominio

In fase di Sunrise period, la registrazione viene offerta in asta a chi possiede marchi registrati (aziende o professionisti): dura un paio di mesi, con date precise per ogni singolo nome a dominio. Fra i requisiti, l’adesione a un sistema di protezione del marchio, come Trade Mark Claring House. La seconda fase dura pochi giorni (Early Access Period) ed è a registrazione aperta ma a un prezzo superiore (prezzo base più tariffa variabile). Infine,  in fase General Availability si stabilisce il prezzo standard. Al momento sono in corso le seguenti “offerte”:

  • .bike, .clothing, .guru, .plumbing, .holdings, .singles, .ventures: fino al 24 gennaio 2014 in sunrise (general availability dal 5 febbraio).
  • .camera, .equipment, .estate, .gallery, .graphics, .lighting, .photography: dal 3 dicembre al 31 gennaio in sunrise (general availability dal 12 febbraio).
  • .constrictionv, .kitchen, .land, .directory, .today, .contractors, .technology: dal 10 dicembre 2013 al 7 febbraio 2014 in sunrise.

I domini più ambiti

Ad oggi sono state invitate alla contrattazione 960 application. Di queste, la maggioranza è in attesa di risposta (quasi 700), mentre le altre sono in fase avanzata del processo e 24 sono state definitivamente assegnate. Non esiste ad oggi un calendario ufficiale dei rilasci, che procedono di volta in volta. Register.it ha compilato una classifica dei domini più gettonati, utile a imprese o professionisti che vogliono capire come funzionerà questo nuovo indirizzario internet. La top ten: .web, .shop, .hotel, .store, .online, .app, .news, .blog, .site, .music.

Pro e Contro

Perché cambiare indirizzo web se si ha già un’estensione (.com o .it o .eu) largamente diffusa e riconoscibile? Qui sta il punto nevralgico: essendo la visibilità web condizionata dalla indicizzazione sui motori di ricerca, il rischio di essere “invisibili” nel mare di Internet è concreto. Il rovescio della medaglia è che in un mercato maturo questo nuovo metodo cambierà le abitudini online dei consumatori, anche quelle di ricerca. Con i domini generici è un processo più lento, anche se nell’immediato si può intravedere la possibilità di segmentare il business, puntando su community precise (es.: il .bike avrà un bacino di utenza profilata sul ciclismo). Un meccanismo che potrebbe divendare una sorta di alternativa al social. Ancor più nell’immediato, la leva potrebbe essere preventiva: si registra un dominio per evitare che lo faccia qualcun altro. Sono problematiche simili a quelle del mercato “tradizionale” (non online) in termini di brevetti, marchi registrati, denominazioni (Doc, Igt) e concorrenza sleale.

Servizi utili

Esistono anche servizi specifici per combattere il cosiddetto cyber-squatting, proteggendo il marchio: Trade Mark Clearing House è dedicato a chi possiede marchi registrati e consente di partecipare al sunrise period (costa circa 200 euro): chi aderisce, acquisisce il diritto ad acquistare il dominio corrispondente al proprio marchio prima di chiunque altro e riceve una notifica quando qualcun altro cerca di registrare un dominio corrispodente al proprio marchio. Anche il cyber squatter riceve una notifica che quel marchio è già registrato (in caso di successiva battaglia legale, non può quindi difendersi dicendo che non sapeva dell’esistenza del marchio). C’è poi un’ulteriore servizio, Domain Protected Marks List, che permette di inibire l’ulteriore registrazione di domini corrispondenti al marchio o ad un termine che lo contiene in oltre 200 delle nuove estensioni.