Google Chrome: più sicurezza con il generatore di password integrato

di Giuseppe Cutrone

Pubblicato 24 Febbraio 2012
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:52

La sicurezza è sempre più una proprietà  in ambito lavorativo, ragion per cui anche su Internet non è possibile derogare: lo ha capito bene il team di Google Chrome (il software di navigazione della casa di Mountain View, giunto alla sua diciassettesima versione), che vedrà  aggiungersi alle sue funzioni un nuovo sistema per la gestione delle password degli utenti.

Google ha deciso di dotare Chrome di uno strumento di generazione delle password per incrementare la sicurezza con cui utenti privati e aziende si approcciano ai siti che richiedono una registrazione.

Secondo il gruppo, infatti, molti problemi in questo senso sono legati alla affidabilità  delle password scelte dagli internauti, elementi la cui scarsa complessità  determina degli accessi non autorizzati con conseguente rischio per la sicurezza degli account.

Si tratta quindi di un limite particolarmente sentito in ambito aziendale, dove la necessità  di proteggere i dati diventa fondamentale.

Il generatore di password aumenterà , almeno secondo Google, la sicurezza di Chrome: il sistema consiste nella capacità  del browser di rilevare le pagine che richiedono una registrazione con scelta di user e password, facendo comparire un’apposita icona a forma di chiave cliccando sulla quale Chrome si occuperà  di interagire con i server di Mountain View per fornire una password complessa senza che l’utente debba avere la necessità  di ricordare, dato che sarà  compito del browser memorizzarla e richiamarla quando sarà  necessario per il login.

In questo modo Chrome sostituisce in tutto e per tutto la componente umana nella scelta e nella gestione delle password, aumentando la sicurezza anche per quegli utenti che, per pigrizia o per eccessiva sicurezza, non assicurano la necessaria attenzione a un aspetto così importante della navigazione.

Al di là  dei “nobili” fini si apre però un dibattito che si annuncia parecchio animato e riguarda l’opportunità  o meno di demandare a Google tutta la fase di creazione e gestione delle password. Ci si chiede insomma se sia accettabile, soprattutto in ambito business, affidare un simile strumento di tutela della privacy unicamente in mano a un soggetto terzo come il gruppo californiano.