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Applicazioni mobili per aziende: l’Osservatorio italiano

di Marco Mattioli

Pubblicato 31 Marzo 2010
Aggiornato 19 Dicembre 2012 14:46

Analisi e prospettive del mercato Mobile and Wireless Business, che può contare sull'impegno profuso da un crescente numero di aziende

Applicazioni e servizi professionali per attività svolte in movimento, affiancate da postazioni hardware fisse e mobili capaci di utilizzare reti wireless: è l’ecosistema Mobile & Wireless Business.

Come conferma il IV Rapporto dell’omonimo Osservatorio, curato da Assinform e School of Management del Politecnico di Milano, è un mercato vivace in Italia, sia in termini di adozione di tecnologie e strumenti organizzativi che di strategie mirate.

La ricerca si è volutamente basata su un numero di casi limitati e significativi per individuare tendenze e prospettive in tutti i suoi ambiti operativi: CRM (Customer Relationship Management), soluzioni volte a qualità dei servizi erogati per stimolare la fidelizzazione dei clienti; Mobile and Wireless Office, per gestire in mobilità le consuete attività di lavoro come le risorse Intranet e la posta elettronica; Asset Management, soluzioni tese al monitoraggio dei beni aziendali in aree estese; Warehouse e Stock Management, applicazioni di stoccaggio e gestione magazzino; Sales Force Automation, applicazioni per gestire attività commerciali e promozionali; Fleet Management, per il monitoraggio di veicoli aziendali; Field Force Automation, per agevolare lo svolgimento delle attività degli utenti che non appartengono alle aree commerciali; Wireless Operations, per supportare i processi produttivi all ‘ interno di enti e aziende.

L’offerta è composta da device, apparecchi, soluzioni e servizi mobili rivolti al settore affari, proposte da provider di infrastrutture IT (reti e apparati wireless o RFId) e produttori di terminali, computer portatili e smartphone.

Il dato chiave del Rapporto è la crescita di tale mercato, sia a livello di volume che di applicazioni. Sono infatti sempre più frequenti i processi aziendali che si svolgono in mobilità, con un incremento costante nella domanda di software e sistemi di comunicazione, parallela alla diffusione su larga scala di tecnologie mobili UMTS, HSPA, Wi-Fi, GPS e RFId negli ambienti di lavoro.

L’analisi ha implicato l’adozione di 16 modelli di applicazioni mobili utilizzate concretamente dalle aziende che hanno aderito all’iniziativa, unitamente a 25 specifici casi studio.

Il livello di soddisfazione è risultato elevato, con benefici tangibili a fronte di investimenti contenuti, rivelando la volontà a investire nuove risorse nel settore Mobile & Wireless.

La spesa 2008 è stata complessivamente pari a 3.540 milioni di euro (+17% rispetto al 2007 e +34% al 2006), con un trend positivo ben differente rispetto a settori come le TLC e ICT, rimasti pressoché invariati.

I fattori di questa crescita? Innanzitutto l’andamento positivo delle vendite di computer portatili professionali (56% del comparto Hardware nel Mobile & Wireless Business) e smartphone di fascia alta, (+20% nel 2007 e +13% nel 2008), soprattutto grazie a all’affermazione in ambito aziendale dei terminali BlackBerry e iPhone. Importante considerare anche la spinta data dalla domanda crescente di connettività dati, assestata intorno ai 100 milioni di euro sia nel 2007 che nel 2008.

Eppure, se sul piano tecnologia questo mercato appare ben consolidato su quello servizi e applicazioni si registrano tuttora difficoltà di penetrazione. Se si considera un progetto di portata media, solo il 10% è dedicato all’erogazione di servizi e allo sviluppo software, con un ‘ evidente preponderanza di hardware e connettività.

Ciò è dovuto sia alla realizzazione di numerosi progetti di portata minore – che non richiedono lo sviluppo di nuove applicazioni – sia alla difficoltà di riuscire ad affermare componenti non tangibili come l’Hardware.

Tra le soluzioni prese in esame, la maggior parte ha comunque conseguito risultati notevoli ottenendo indici di profitto ragguardevoli. Importanti benefici si sono evidenziati considerando anche aspetti difficilmente quantificabili ma ritenuti significativi dai progettisti, come la qualità del lavoro, la disponibilità di informazioni tese al miglioramento delle attività e i livelli di soddisfazione della clientela.

A generare alti indici di profittabilità sono state anche applicazioni a basso costo (meno di 50mila euro per svilupparle). L’impatto dei progetti sembra in ogni caso direttamente proporzionale alla loro ampiezza, tenendo conto del contesto organizzativo e della ricaduta sui diversi processi coinvolti.

Gli aumenti di produttività riguardano prevalentemente le attività di back office per operatività, preparazione e pianificazione.

Il grado di soddisfazione degli utenti finali è un altro elemento da valutare: secondo il Rapporto, si assesta tipicamente su valori medio alti. Vengono apprezzate soprattutto l’intuitività e l’immediatezza d’uso, che hanno un impatto rilevante nel miglioramento dei processi.

I benefici tangibili sono legati soprattutto a costi e ricavi. Quelli riconducibili ai costi concernono l’aumento della produttività delle risorse e della qualità dei processi rispetto, ad esempio, a una migliore gestione di ordini e magazzino, comprendendo sia il front office che il back office. Quelli concernenti i ricavi sono invece legati all’incremento dei guadagni a parità di risorse e customer satisfaction, ragionando ad esempio su livello del servizio, tempi di consegna e risposta alle richieste.

I benefici intangibili sono invece essenzialmente quelli che implicano incrementi di qualità, quantità e reperibilità di informazioni, che migliorano l’immagine aziendale agli occhi dei clienti e implicano una crescita nella soddisfazione negli utenti delle applicazioni.

Infine, dal Rapporto si evince che i tempi di ritorno degli investimenti effettuati sono mediamente piuttosto brevi, per lo più inferiori ai 24 mesi, ma in diversi casi al di sotto dei 12 mesi. Il Mobile & Wireless Business si conferma dunque un settore solido e dalle prospettive incoraggianti, nonostante la generale congiuntura sfavorevole.