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Distribuzione PEC: lo scenario italiano

di Barbara Weisz

5 Giugno 2013 15:39

Imprese a buon punto nell'attivazione obbligatoria della PEC: quadro normativo e tasso di distribuzione, territoriale e per settori produttivi, a cura di Register.it.

A che punto siamo con la diffusione della PEC in Italia alla vigilia del nuovo obbligo per imprese individuali e professionisti, previsto dal Decreto Sviluppo bis (Dl 179/2012, articolo 5, commi 1 e 2)?

La fotografia è scattata da Register.it (scopri la sua offerta PEC), gestore certificato dall’Agenzia per l’Italia digitale per la fornitura di Posta Elettronica Certificata.

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Distribuzione PEC

L’attivazione PEC è un obbligo per tutte le tipologie d’impresa. Le ultime chiamate all’appello sono le ditte individuali (dal 30 giugno 2013), ossia una platea di circa 3,5 milioni soggetti.

L’obbligo contempla diversi compiti cui adempiere (predisposti anche da Camere di Commercio, Ordini professionali, enti pubblici, università, aziende):

=>Leggi le regole PEC per ditte individuali

Con la PEC, le aziende del nuovo millennio diventano più tecnologiche e “mobili”: la posta elettronica certificata è una sorta di sede legale elettronica che l’impresa o il professionista si porta sempre dietro, con lo stesso valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno:

Tra imprese e professionisti del Nord Italia – Lombardia in particolare –  l’attivazione è a buon punto, mentre altrettanto non si può dire della situazione nel Centro e nel Sud. Il 90% di chi apre una PEC possiede partita IVA.

E’ quanto emerso dai dati sulla distribuzione territoriale delle caselle attivate da Register.it (i cui clienti hanno attivato una PEC nel 90% dei casi): il 69% si trovano nel Nord Ovest (45,12%) e Nord Est (23,94%), il 20% nel Centro Italia e l’11% nel Sud (7,68%) e Isole (3,28%).

Fra le Regioni, prima in classifica la Lombardia (33,8%), che stacca le altre sul podio: Veneto (10,2%) e Lazio (10,1%). Diffusione inferiore all’1% in Calabria, Val d’Aosta, Basilicata e Molise.

I dati sui settori lavorativi: vince il commercio (25,4%) seguito da costruzioni (14,5%), agricoltura (13,3%), manifattura (9,9%) e ristorazione, 6,6%.

La soluzione tecnologica più adottata: i 2/3 delle PEC aperte dalle aziende sono attivate su un proprio dominio (72%), mentre il restante 28% è senza un dominio.

=> Come aprire la PEC: guida a costi e procedure

La normativa

Il termine del 30 giugno 2013 per ditte individuali e professionisti è stato introdotto dalla legge di conversione del Dl 179/2012 (legge 221/2012), anticipando la precedente scadenza di fine dicembre.

  • Gli iscritti al Registro Imprese depositano entro la scadenza il proprio indirizzo di PEC
  • Per le nuove iscrizioni l’obbligo è in vigore dal 19 dicembre 2012: le domande presentate senza allegare l’indirizzo PEC si intendono automaticamente sospese per 45 giorni, trascorsi in quali decadono.

=> Vai allo Speciale sulla PEC

Per imprese costituite in forma societaria, professionisti iscritti ad albi e pubbliche amministrazioni l’obbligo PEC era già stato previsto dal Dl 185/2008, articolo 16: ci sono state varie proroghe sulla scadenza, fino al 30 giugno 2012.

Il Registro INI-PEC, l’indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata – in base al decreto ministeriale dello Sviluppo Economico dello scorso 19 marzo (in Gazzetta Ufficiale dal 9 aprile) – è online dal 10 giugno 2013 (leggi i dettagli).

I gestori autorizzati a rilasciare la PEC sono reperibili nell’elenco pubblico pubblicato dall’Agenzia dell’Italia Digitale (consultalo).