Banda larga Mobile 4G+ Telecom: servizi e vantaggi business

di Alessandro Longo

Pubblicato 11 Novembre 2014
Aggiornato 18 Novembre 2014 09:56

Banda larga superveloce su smartphone e tablet con tecnologia LTE Advanced 4G+ di Telecom Italia: l'intervista di PMI.it sui servizi e i vantaggi per le aziende.

Lte Advanced 4G+
Banda larga più veloce su smartphone e tablet grazie alla tecnologia LTE Advanced: Telecom Italia è il primo operatore in Italia a lanciare il nuovo standard 4G+ consentendo velocità di trasmissione fino a 180 Mbps (contro i 100 Mbps dell’LTE) e, a breve, 225 Mbps. Attualmente la copertura coinvolge 60 città della Penisola (tra cui Roma, Milano, Torino, Genova, Firenze, Napoli, Bari, Palermo, Catania e Messina), ma la possibilità di connettere i device Mobile attraverso il nuovo servizio sarà estesa ad altri centri urbani nell’immediato futuro.

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Giancarlo Sarti, Responsabile Marketing Mobile Business di Telecom, ci spiega dettagli e possibili vantaggi per le imprese del 4G+, al momento supportato solo dal Samsung Galaxy Note 4 (a febbraio saranno invece lanciati i primi modem Huawei e ZTE).180 Megabit: come cambia la vita delle aziende?

«Di per sé  non ci sono applicazioni che abbiano bisogno di una velocità così alta. Ma il punto è che questa dichiarata è sempre la velocità di cella, condivisa tra gli utenti. Di conseguenza, grazie al 4G+ l’utente potrà contare su una velocità doppia reale. Significa per esempio 60 Megabit invece di 30 Megabit, in certe situazioni di traffico sulla cella. E fa una certa differenza. Migliora insomma la qualità del servizio in generale.»

Quali sono i servizi che le PMI stanno usando più volentieri grazie alle migliori prestazioni possibili su rete Mobile offerte dal 4G?

«La novità è l’uso di videoconferenze in Cloud. Nate per la rete fissa, adesso Telecom le vende anche in versione Mobile su tablet e smartphone».

=> I servizi Cloud per le PMI nel nuovo marketplace di Telecom Italia

Teoricamente il 4G permetterebbe di usare classi di servizio e consentirebbe all’operatore di dedicare un po’ di banda a servizi particolari: offrite questo servizio?

«No, anche se tecnicamente sarebbe in effetti possibile.»

Perché no?

«È un terreno pericoloso. È pericoloso dedicare banda su reti costruite in best effort, come sono quelle mobili. C’è sempre il rischio di trattare meno bene tutti gli altri utenti, cioè coloro che non ricevono una qualità dedicata. Comunque, al momento non ci sono applicazioni che richiedano banda garantita».

Cosa chiedono i vostri utenti business?  Come si sta evolvendo la domanda di servizi Mobile?

«L’ultima novità è che ci chiedono sempre più spesso una cosa che purtroppo gli operatori ancora non possono dare: il controllo sul traffico dati, per limitare la spesa  telefonica. Diciamo pure che è diventata una loro ossessione. Ricordiamo che adesso il traffico dati pesa di più di quello voce sulle spese delle aziende.»

Perché hanno bisogno di controllare il proprio traffico? I GB che date alle aziende, inclusi nel canone, non sono sufficienti alle loro esigenze?

«Sarebbero anche sufficienti.  Ma le aziende non riescono ancora a regolarsi nell’utilizzo, soprattutto in roaming all’estero. E soprattutto fuori dall’Europa. Ci sono troppe applicazioni con consumi differenziati, ci sono troppi dispositivi e allegati pesanti da scaricare. Insomma la spesa telefonica tende a essere fuori controllo, per il traffico dati fatto dai dipendenti dell’azienda.»

=> L’offerta roaming 4G ed LTE all’estero di Telecom

Quali le possibili soluzioni?

«Ci stiamo lavorando, con i vendor di piattaforme Mobile Device Management. Negli incontri, dico loro spesso: ci mettete servizi bellissimi ma manca il più importante, il più richiesto: una dashboard che consenta alle aziende di regolare il traffico dato dei dispositivi, con policy centralizzate. Per esempio, per obbligare a fare i download più pesanti e non urgenti solo su rete Wi-Fi. Ma contiamo di offrire presto un servizio MDM che includa anche queste funzioni.
Un’altra idea è trovare un modo per tariffare a parte il traffico dati fatto dall’utente a scopo personale, separandolo da quello lavorativo. Un po’ come avviene già da tempo per le chiamate. I dipendenti hanno sempre avuto la possibilità di anteporre un prefisso ad hoc per le chiamate personali, così che l’operatore possa addebitare sul suo conto invece che su quello aziendale. Una soluzione analoga potrebbe essere una app con un widget che, con un pulsantone sulla home screen, permetta all’utente di passare dalla modalità traffico personale a quella traffico aziendale.»

Per approfondimenti: Il 4G+ di Telecom Italia.