La riscossa delle memorie Flash

di Paolo Iasevoli

Pubblicato 13 Marzo 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:46

Golia sta per essere battuto da un Davide finalmente in grado di combattere ad armi pari. Il predominio dei monolitici Hard Disk sembra infatti sul punto di crollare a seguito dei ripetuti attacchi delle memorie Flash: cerchiamo di capire perché.

Fino a poco tempo fa la qualità  di un dispositivo di storage veniva giudicata quasi esclusivamente in base alla quantità  di dati che riusciva a contenere. Ora, questa convinzione sta però progressivamente indebolendosi, e la capacità  sta lasciando i primi posti della scala delle priorità  ad altri fattori, come la velocità  e la mobilità .

Stiamo parlando di veri e propri campi minati per i dischi rigidi, la cui linea evolutiva è ancora saldamente intrecciata alla continua espansione dello spazio d’archiviazione, per il quale ormai si ragiona in termini di TeraByte (1 TB = 1 milione di Giga).
Se per la velocità  di trasferimento si è assistito a un discreto miglioramento dei RPM (Giri per minuto), non c’è modo in cui un Hard Disk possa competere con una memoria Flash negli altri due aspetti.

Altro punto di forza delle memorie solide è la totale assenza di parti mobili: niente dischi che girano, niente testine che leggono. Tradotto in pratica, vuol dire dispositivi che si rompono raramente e riescono a lavorare senza problemi anche in condizioni ambientali non ottimali, resistendo a urti e sollecitazioni.

Non a caso tutti i dispositivi mobili, dagli smartphone all’ormai famoso Asus Eee Pc, si affidano alla tecnologia Flash.

Proprio la ribalta degli Ultra Mobile Pc potrebbe risultare decisiva per l’affermazione delle SSD anche su dispositivi creati per i mobile worker. Oltre alla robustezza, infatti, questa tipologia di memoria consuma molto meno rispetto a un Hard Disk, allungando notevolmente la vita delle batterie di notebook & Co.

Fermo restando che il trade-of tra capacità  di archiviazione ed esigenze di mobilità  sembra destinato a risolversi in favore di queste ultime, resta da sciogliere un’ultima spinosa questione, legata al prezzo.

Se finora gli Hard Disk hanno dormito sonni tranquilli lo si deve principalmente al costo decisamente superiore delle memorie Flash. Ma anche qui possiamo riprendere l’esempio dell’Asus Eee Pc primo modello che, nonostante monti un SSD da 4 GB, fa dell’economicità  il suo punto di forza.

Un segno evidente di come la crescente diffusione delle memorie Flash stia iniziando ad abbassarne progressivamente il prezzo, spianando la strada a una vera e propria invasione.