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Cloud Computing, la sfida italiana e le PMI

di Barbara Weisz

Pubblicato 8 Agosto 2013
Aggiornato 25 Settembre 2013 12:02

Il nuovo servizio Poste Cloud, il Trusted Cloud di InFocert, lo Sportello Unico dell'Agenzia delle Dogane: gli sviluppi del Cloud per il business delle PMI e le prospettive dell'Italia Digitale.

Il primo obiettivo che l’Italia deve darsi in materia di digitalizzazione, virtualizzazione e Cloud Computing è quello di trasformare tante realtà frammentate, che comprendono anche punte di eccellenza, in un sistema integrato: parola di Agostino Ragosa, direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale. L’occasione per fare il punto sullo sviluppo dell’Italia digitale è stato il convegno “PA and Enterprise Cloud Computing & Virtualization 2013“.

Piani 2013-2015

E se fino a qualche tempo fa il problema infrastrutturale numero uno in Italia era rappresentato dalla banda larga ora, con la sempre maggior mole di dati da gestire e la diffusione del cloud, esiste una nuova esigenza: i data center. I progetti non mancano: entro il 2015 bisogna assegnare tramite gara un commessa non indifferente, per la realizzazione dell’Anagrafica Unica Nazionale. Si tratta di smantellare strutture distribuite in oltre 8mila Comuni, garantendo a tutti gli enti locali l’accesso a un sistema centrale unico. Il Cloud non è solo terra di opportunità per la PA e per le aziende del settore Hi-Tech, ma anche per le PMI. => Approfondisci il Cloud nelle PMI italiane

Il Cloud di Poste

Ne è convinto Vincenzo Pompa, amministratore delegato di Postecom, pensando al nuovo servizio cloud rivolto in buona parte alle aziende: proprio un panel di PMI, e di soggetti della PA, è stato interpellato per capire quali sono le esigenze delle imprese. Il 90%, da un sistema cloud si aspetta la riduzione dei costi informatici, il 50% dei costi cartacei, il 40% nuovi strumenti per la comunicazione. Il nuovo Poste Cloud è operativo dall’estate (la parte relativa alla virtualizzazione è partita prima) e risponde a questi obiettivi. La digitalizzazione è pensata per abbandonare i documenti cartacei mantenendone però il valore legale, i servizi di comunicazione e collaborazione permettono l’interazione di diversi strumenti, per cui da un documento word, ad esempio, senza cambiare schermata si può direttamente inviare una raccomandata, via Pec, con firma o timbro digitale.

Il Cloud di InFocert

Sicurezza, privacy, affidabilità sono richieste primarie delle aziende e anche dei professionisti. Lo dimostra, fra gli altri, il Trusted Cloud di InFocert, presentato dal direttore generale Danilo Cattaneo, un servizio basato esattamente su queste caratteristiche. Cattaneo evidenzia l’importanza, per l’Italia, di presidiare con maggior attenzione gli standard internazionali, a livello europeo, per esempio su PEC e su firma elettronica e digitale. L’esempio classico è quello del notaio, che nel momento in cui deve trasferire documenti e servizi sul cloud ha assoluta necessità di mantenere la riservatezza. oppure, nel settore pubblico, hanno analoghe necessità i magistrati, piuttosto che gli ospedali. Altra esigenza, quella di conservare i documenti per un lungo periodo senza che perdano auenticità: la firma digitale accompagnata da una marca temporale può rappresentare in questo senso una garanzia anche più sicura rispetto alla classica conservazione di un faldone cartaceo. Applicazione interessate invece per le aziende, in particolare per il management, il libro firma: il dirigente può selezionare direttamente sul tablet o su un altrodevide mobile i documenti da firmare, che vengono quindi autenticati digitalmente.

Best practice

  • I servizi che la Regione Lombardia sta predispondendo in vista di Expo 2015, esposti da Antonio Samaritani, Cio Regione Lombardia, che si muovo su tre direttrici principali: infomobilità, offerta turistica, cultura.
  • I nuovi servizi dell’Agenzia delle Dogane, illustrati da Lorenzo Clemente (sistemi informativi e tecnologie per l’innovazione: sdoganamento online, con un’operazione che varia da 12 secondi a 5 minuti, lo Sportello Unico Doganale, che riunisce fino a 68 documenti differenti rilasciati da 18 diversi enti, già operativo nei porti di Ravenna e Civitavecchia e in via di estensione ad altri porti italiani e agli aeroporti, e il “progetto Trovatore“, una sorta di ampliamento virtuale dei porti, che sostituisce con un’infrastruttura virtuale la difficoltà di ampliare le strutture fisiche di porti che spesso si trovano, in Italia, nel centro delle relative città, con l’obiettivo di decongestionare il traffico.
  • I progetti di Consip, presentati da Gabrele Mezzacapo (sistemi informativi), come la razionalizzazione cloud di sei diversi ced del Dipartimento Generale degli Affari Generali del Mef, il ministero delle Finanze.

Punte di eccellenza che vanno trasformate in forze di sistema. Il punto è delicato: nell’era del Cloud Computing, l’Italia spende 10 miliardi di euro per la digitalizzazione, che sono tutti a costo, non si patrimonializza nulla. Fra gli obiettivi dell’Agenzia per l’Italia Digitale, dunque, dare impulso a un lavoro sulla contabilità pubblica, anche attraverso nuove norme.