Virtualizzazione in ambienti Mac Os X: provato per voi Parallels Desktop

di Filippo Vendrame

Pubblicato 4 Febbraio 2009
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:37

Di recente, abbiamo già  avuto modo di testare alcuni prodotti VMware per la virtualizzazione dei computer: VMware Player e VMware Server, due software per eseguire macchine virtuali già  precedentemente create o gestire più macchine virtuali anche in una piccola Lan.

Entrambi sono pensati per essere eseguiti su macchina Linux o Windows, e lasciano fuori i computer Apple. Chi usa i Mac però, sa benissimo che a volte è necessario avere a portata di mano un ambiente Windows per eseguire alcune operazione che sui computer Apple non sono possibili.

Fino a poco tempo fa a questo problema si metteva una pezza configurano il nostro Mac in dual boot per poter avviare in caso di necessità  Windows. Soluzione scomoda a cui la virtualizzazione ha fortunatamente fornito una valida alternativa.

In questo caso, dunque, la virtualizzazione desktop per ambienti Mac è diversa come filosofia rispetto alle virtualizzazioni Windows e Linux.
Sui Mac, infatti, la più che essere usata per ambienti di test o per creare macchine utilizzabili anche da remoto, finge da “complemento” al nostro lavoro laddove il sistema operativo Apple non “arrivi” per questioni di compatibilità  con programmi esclusivi Windows.

Sebbene anche VMware produca un software di virtualizzazione per Mac (VMware Fusion), oggi abbiamo testato invece l’altro grande competitors nel settore della virtualizzazione, “Parallels“. In particolare abbiamo provato per voi “Parallels Desktop 4” per sistemi Apple, della cui nuova release abbiamo dato notizia a suo tempo.

Questo prodotto non è gratuito (costa 79,99 euro) ma vedremo che sono soldi ben spesi. In ogni caso è possibile testare il software gratuitamente per 15 giorni scaricando liberamente una licenza a tempo determinato.

Il computer utilizzato per il test è il MacBook Unibody base, con Leopard aggiornato alla versione 10.5.6.
L’installazione di Parallels Desktop è molto semplice come da tradizione Apple, in pochi istanti dopo aver scaricato il software avremo il programma pronto ad essere utilizzato.

Le caratteristiche salienti di questo prodotto sono: configurazione guidata ed intuitiva per la creazione della nostra macchina virtuale, supporto alla directx 9 e possibilità  di utilizzare l’acceleratore grafico, ambiente completamente isolato per massima sicurezza, gestione ottimizzata dei dischi virtuali, possibilità  di accedere ai dati da qualsiasi OS ed utilizzare i programmi Mac e Windows/Linux… in parallelo.

Per la prova ho pensato di utilizzare una mia copia di Windows Xp Sp3 per installarlo come OS virtualizzato sul mio Mac.
Il wizard per la creazione della macchina virtuale mi ha stupito sia in positivo che in negativo. Troppo facile: che può essere un bene per l’utente meno esperto o un limite per un power user. Tuttavia è possibile anche non servirsi del wizard e comunque le configurazioni della macchina virtuale possono essere modificate in un secondo momento.

Completato il wizard – in cui sceglieremo il tipo di SO da installare e la sorgente dell’installazione (può essere un cd/dvd o anche un’immagine iso) – parte l’installazione. In una finestra apparirà  dunque il nostro monitor virtuale in cui potremo seguire i classici passi dell’installazione di Windows Xp.

L’installazione è durata circa 35 minuti, al termine della quale, dopo il riavvio, sono stati installati in automatico i Parallels Tools, ossia dei software che permettono una migliore integrazione della macchina virtuale con il SO d’origine.

Se vogliamo modificare alcune caratteristiche della macchina virtuale, dobbiamo fermarla e poi, modificato quanto necessario, riavviarla.

Le prestazioni sono ottimali, il mini test condotto dimostra una perfetta integrazione in ambiente Mac di Xp e nessun particolare rallentamento del computer. In ogni caso, dati del consumo di memoria alla mano, portare da 2 a 3 Gb la RAM non sarebbe un’idea sbagliata se pensiamo di utilizzare in maniera massiccia la virtualizzazione.
Ho anche provveduto ad installare qualcosina nel sistema Windows e tutto funzionava alla perfezione.

Dunque, possiamo affermare che il test è stato un successo. C’è chi preferisce VMware Fusion a Parallels Desktop, ma credo che alla fine sia più una questione di gusti che di vere differenze qualitative.

Parallels Desktop 4.0 è sicuramente in questa ultima revisione arrivata ad una piena maturità  che lo rende stabile e performante e pronto ad essere utilizzato per lavoro.