I pericoli in casa o in ufficio – I filtri antispam

di Gianluca Rini

Pubblicato 30 Dicembre 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:48

Quello della posta indesiderata è tra i fenomeni che più ci danno del filo da torcere sia nelle caselle personali che in quelle che destiniamo al lavoro. Sconfiggere questo problema, che può essere un vero pericolo oltre a rappresentare un ovvio fastidio quotidiano, è praticamente impossibile, ma oggi ci si affida a metodi software o hardware per limitare in parte la ricezione di questi messaggi di posta.

In questo articolo analizzerò le tre principali tipologie di filtri antispam di tipo software. Naturalmente porre un filtro non significa cancellarsi dalle liste di spam in cui il nostro indirizzo email è inserito. La cancellazione non è mai un’operazione che può avvenire facilmente.

I più comuni software antispam utilizzano un dizionario, una lista di parole solitamente online (quasi sempre nel sito Internet del produttore), aggiornata continuamente, contenente tutte le voci sensibili che in un’email devono essere bloccate.

Il principale ostacolo nell’uso di un filtro di questo tipo è che il software censurerà automaticamente i messaggi di posta che contengono queste parole, anche se sono state inserite nel messaggio per altri motivi. Inoltre spesso il metodo non si rivela molto utile se le parole vengono scritte seguendo una formattazione particolare, con spazi fra le lettere, con punti o trattini all’interno delle parole.

Per ovviare a questi problemi sono nati i filtri bayesiani, che potremmo definire di tipo “storico”. Questi sistemi si basano sul riconoscimento del tipo delle mail, alle quali possiamo assegnare un valore di spam, in modo che il software riconosca in seguito i messaggi che arriveranno successivamente nella nostra casella di posta con contenuto simile ai precedenti.

Gli aspetti negativi di questo tipo di filtro riguardano il necessario tempo per l’apprendimento che il programma deve attraversare, dato che imparerà a riconoscere autonomamente le mail di spam solo dopo un certo periodo di “training”.

Il terzo sistema antispam è quello che prende in esame delle blacklist di indirizzi email contrassegnati come mittenti pericolosi. Una volta confrontato il mittente della nostra mail con quelli presenti nella lista online, il software provvederà a identificare il tipo di messaggio arrivato.

Il principale problema di questi filtri è naturalmente la possibilità che l’indirizzo di posta non sia ancora inserito nella blacklist e il software non lo identifichi quindi come spammer.