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Il miglior antivirus…

di Paolo Orlando

Pubblicato 19 Novembre 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:48

Qual’è il miglior antivirus? La discussione può riguardare marche e modelli. Software più o meno blasonati che hanno il compito di difenderci dai programmi malevoli che possono minare la sicurezza dei nostri computer: Nod32, Norton, AVG, Avast, Trend Micro e chi più ne ha più ne metta.

Ma spostiamo per un attimo la nostra attenzione dal computer a chi lo utilizza. Alla persona seduta davanti al monitor e che dispone della “vita” e della “morte” dell’elaboratore, che lo utilizza quotidianamente per svolgere una svariata quantità  di operazioni.
Il soggetto che utilizza il computer è indubbiamente il migliore (e a volte il peggiore!) antivirus che l’insieme di hardware e software possa avere.

L’azione dell’utente espone il pc ai rischi derivanti da quanto vi viene installato: essere coscienti delle conseguenze di quel che si fa con mouse e tastiera permette di garantire un maggior livello di sicurezza al computer!

Ad esempio, evitare di cliccare a caso sui banner durante la navigazione sul Web può evitare spiacevoli sorprese: sembra banale, ma a volte senza volerlo, navigando per siti sconosciuti, si può venire per “prndersi” qualche malanno informatico!

A volte, però, ci capita di individuare file interessanti ma “dubbi”. E allora, cosa fare?
Semplice, basta verificare la destinazione dei link sospetti incollandone la stringa del collegamento URL) su un editor testuale, ad esempio il Blocco Note presente nei sistemi operativi Windows.

Questo tipo di operazione è di semplice esecuzione (nei sistemi operativi Windows è sufficiente fare click con il tasto destro del mouse su di un collegamento per visualizzare l’opzione che permette di copiare l’indirizzo di destinazione, che poi potrà  essere agevolmente copiato nel Blocco Note).

In questo modo potrà  essere visualizzata in modo agevole la destinazione di ogni link. L’utente del computer dovrà  diffidare da indirizzi “strani”. Dubbi sull’affidabilità  di un collegamento potranno infatti essere fugati, ricercando informazioni sul link, per mezzo di un motore di ricerca come Google.