Tratto dallo speciale:

Internet mobile? Occhio alla privacy!

di Filippo Vendrame

Pubblicato 23 Maggio 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 20:49

Umts, Hsdpa, Wi-Fi, sono il fiore all’occhiello della tecnologia mobile degli ultimi anni. Grazie a queste tecnologie possiamo collegarci con i nostri palmari, notebook ovunque e comunque: è l’era dell’Internet in mobilità , un servizio fondamentale per chi lavora spesso fuori sede e necessita di potersi collegare ogni qual volta sia necessario.

Spesso però siamo così abituati a beneficiare di tali servizi e a considerarli “scontati” nella loro efficacia e affidabilità  che tendiamo a trascurare un fattore chiave in fase di utilizzo wireless: la tutela della nostra privacy. Consapevoli o meno, i rischi di diffusione non autorizzata dei nostri dati sono più elevati di quanto si possa credere.

Attenzione, non vogliamo lanciare allarmi infondati, ma semplicemente ribadire la necessità  di una certa cautela, costante: “state attenti“, soprattutto se si utilizzano le tecnologie senza filo per comunicare o consultare informazioni riservate come quelle aziendali. Senza contare le forme di prudenza “preliminari”, da adottare ancor prima di utilizzare i servizi mobili in questione.


Facciamo dunque alcuni esempi: con il Wi-Fi ci possiamo collegare a hot spot gratuiti o a specifici punti d’accesso che richiedono pochi “spiccioli” per accedervi.
Ma prima dobbiamo registrarci comunicando i nostri dati, fin nei minimi particolari: email, indirizzo, e molto altro ancora.

Dove vanno a finire questi dati? Io, per esempio, in viaggio all’estero ho utilizzato il Wi-Fi gratuito del mio albergo. Prima di accedervi ho dovuto inserire nome e sopratutto email.

Ebbene, dopo circa un mese ho iniziato spam, guarda caso legato a servizi alberghieri, alla città  da cui avevo navigato, di Parigi, ecc. Segno che i miei dati erano finiti in un database atto a rimpolpare qualche mailing list pubblicitaria.
Nulla di scandaloso di questi tempi, ma fastidiosa sì.

E poi, se vogliamo proprio scavare, mi chiedo se questi servizi free registrino i log di connessione e dove questi vadano a finire a loro volta.
Se poi aggiungiamo che non sono conosciuti gli standard di sicurezza con cui sono realizzate queste reti wireless gratutite (no wep, dhcp attivo…), possiamo davvero renderci conto che dobbiamo stare molto attenti.

Ecco perché, quando si viaggia e si utilizzano collegamenti wireless, è sempre buona norma tenere aggiornati e attivi i propri sistemi di sicurezza (firewall, antivirus…) e non comunicare i propri dati sensibili se si ha il sospetto che possano finire in mani sbagliate.