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Cloud computing, Pmi impreparate

di Noemi Ricci

12 Maggio 2011 09:15

Cloud computing, protagonista assoluto del 2011 per gli analisti ma, secondo l'Osservatorio del Politecnico di Milano, la sua diffusione nelle Pmi è ancora in uno stato embrionale.

Il 2011 sarà l’anno del cloud computing? Non per le Pmi, secondo la School of Management del Politecnico di Milano, che ha analizzato la predisposizione delle aziende italiane nei confronti delle gestione in remoto di software e dati. La maggioranza (72%) dei CIO sta cercando di promuovere queste soluzioni in azienda con la convinzione, dichiarata dal 12% del campione, che il cloud rivoluzionerà il modo di fare IT.

Il 63% delle imprese intervistate già fa ricorso a soluzioni di tipo SaaS (software-as-a-Service), il 49% ha adottato servizi IaaS (Infrastructure-as-a-Service) e il 24% ha attivato almeno un servizio PaaS (Platform-as-a-Service).

Ma quasi tutte le aziende (90%) confessano di essere sostanzialmente impreparate a un utilizzo consapevole del cloud: solo il 20% si ritiene pronta a gestire le relazioni con i vendor.

Se poi si scende nel particolare, nelle piccole e medie imprese la diffusione del cloud sfiora il 2% appena, per quanto, per il futuro, il 20% dichiara di avere progetti in ambito SaaS ed il 30% in quello IaaS.

Il Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Cloud & ICT as a Service, Mariano Corso rivela che «le maggiori aspettative (riduzione dei tempi di adozione e attivazione del servizio, taglio ai costi di gestione interni e minori investimenti iniziali) sono proprio gli elementi che, una volta saliti “sulla nuvola”, creano le maggiori disillusioni».

I benefici in termini di flessibilità rispondono alle aspettative del 63% delle imprese italiane, mentre le possibilità di condivisione di risorse quelle del 41%.

Tra le principali criticità emerse nello studio ci sono ancora l’integrazione delle soluzioni Cloud con l’infrastruttura aziendale e nella definizione ed il rispetto degli SLA (Service Level Agreement). Sempre meno problemi vengono invece evidenziati in merito alla percezione di scarsa una sicurezza dei dati e all’immaturità dell’offerta.

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