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Manovra bis: abolito contributo di solidarietà, interventi su pensioni

di Anna Fabi

30 Agosto 2011 09:30

Accordo su emendamenti a manovra bis: per abolire il contributo di solidarietà sui super-redditi saranno ritoccate le pensioni, mentre l'IVA aumenterà con la Riforma Fiscale.

Berlusconi, Bossi e Tremonti hanno raggiunto ieri 29 agosto ad Arcore l’accordo sugli emendamenti alla manovra finaziaria bis varata lo scorso 13 agosto. Le pensioni (su proposta di Alfano, Calderoli e Maroni) saranno ritoccate pur di non tassare i super-redditi oltre i 90mila euro con il contributo di solidarietà. A pagarne le conseguenze, i lavoratori con 40 anni di contributi, da cui saranno esclusi riscatto laurea e servizio militare, che rimangono utili ai fini del calcolo della pensione ma non dell’anzianità.

Ma per gli esperti, la manovra finanziaria bis così emendata non sarà in grado di mantenere il saldo previsto dei 45,5 mld di euro, con il rischio di nuovi emendamenti o addirittura una nuova manovra finanzaria ter a dicembre: mancano all’appello oltre 4 miliardi.

Quel che è probabile è che si procederà con l’aumento dell’IVA, che sarà inserito nella prossima Riforma Fiscale. Inoltre saranno ridotti da subito, con la manovra finanzaria, i vantaggi fiscali per le cooperative e aumentate le accise sui tabacchi. Per placare le ire dei sindaci, saranno ridotti i tagli agli enti locali, ma i Comuni dovranno unire le funzioni fondamentali dal 2013 e ridurre i consiglieri, che non avranno più indennità o gettoni presenza.

Saltati dunque quei pochi tagli ai costi della politica e la cancellazione dei piccoli Comuni, nel testo della manovra continuano a mancare ancora incentivi alla crescita e all’occupazione, con temibili conseguenze sul piano dei consumi e dei redditi, nonchè degli investimenti.

Senza dimenticare che già all’orizzonte si profila la riforma della Costituzione tanto bramata da Berlsuconi, con la motivazione di eliminare tramite questo mezzo tutte le Province e dimezzare il numero dei parlamentari.

E infine si profila l’ennesima consueta blindatura del maxiemendamento alla manovra finanziaria bis, con voto di fiducia prima di arrivare in Senato.