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DURC: triplicati i rilasci in Edilizia

di Noemi Ricci

Pubblicato 1 Giugno 2011
Aggiornato 23 Luglio 2014 11:49

Rilasci DURC più che triplicati dal 2006 al 2010 in base ai dati delle Casse Edili: il punto sulla sperimentazione della denuncia mensile nei cantieri.

DURC: +367% in 5 anni. Le emissioni del Documento Unico di Regolarità Contributiva sono passate da 880.612 nel 2006 a 3.231.562 nel 2010. A triplicare il rilascio DURC, il maggiore uso del certificato negli appalti edili privati. Sono i dati emersi al seminario che ha fatto il punto sulle attività legali delle Casse Edili: la novità 2011, in via di sperimentazione, è l’inserimento nel DURC dell’attestazione di congruità della manodopera, per lavori pubblici e privati al di sopra di 70.000 euro.

Dopo la fase pilota (scadenza 31 dicembre), da gennaio 2012 il sistema andrà a regime.

Fino a fine anno però le eventuali irregolarità riscontrate sulla congruità dell’incidenza della manodopera sui lavori non incideranno negativamente sulla regolarità del Durc, cosa che avverrà invece a partire dal prossimo 1 gennaio 2012.

Il settore risulta quello con la maggior quota di evasione contributiva, ha spiegato il direttore della Commissione Nazionale paritetica per le Casse Edili (CNCE), Mauro Miracapillo. Attualmente sono in in corso verifiche sulle imprese principali, non subappaltatrici, ed entro luglio si dovrebbero conoscere i risultati delle prime schede di rilevazione, «mentre la seconda tranche sarà disponibile a dicembre, quando si potranno tirare le fila del periodo di prova» ha proseguito Miracapillo.

Uno studio, questo, utile anche per individuare le migliori soluzioni volte ad attestare il numero delle ore lavorate di ciascun lavoratore impiegato nel cantiere «abbiamo messo in campo una serie di azioni che stiamo via via limando per prepararci alla fase successiva, quando la verifica non riguarderà solo alcuni cantieri».

Da gennaio 2012, inoltre, dovrebbe partire la trasmissione telematica della notifica preliminare, anche se la sola acquisizione della notifica non è ritenuta sufficiente «perché, come dimostrano le esperienze realizzate da alcune Casse, occorre integrare le informazioni contenute nella notifica ogni qualvolta interviene nel cantiere una nuova impresa e utilizzare i dati per un ‘ azione coordinata degli enti paritetici e degli organi pubblici».

Si rende pertanto necessaria la costituzione di un Comitato tecnico nazionale composto da direttori, tecnici e società di Casse Edili con un bagaglio di esperienze alle spalle utili per guidare gli interventi da mettere in atto. Sono un esempio quelle di Biella, Parma, Milano e Verona.

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