Antitrust: sì al ddl su libertà d’impresa

di Noemi Ricci

16 Giugno 2010 11:30

Il presidente dell'Antitrust Catricalà ha espresso parere positivo sul disegno di legge volto a liberalizzare le attività produttive. Obiettivo ulteriore, ampliare il proprio raggio d'azione verso la tutela delle Pmi

Anche l’Antitrust dice “sì” alle riforme costituzionali finalizzate a ridurre la burocrazia e concedere maggiore libertà d’impresa. Il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà, ha sottolineato la necessità di procedere subito con il disegno di legge governativo sulla concorrenza e la tutela dei consumatori.

Un ddl che doveva essere approvato già a fine di maggio, ha sottolineato Catricalà e che andrà a modificare l’articolo 41 e dell’articolo 118 della Costituzione per favorire la liberalizzazione economica.

Anche l’Antitrust, quindi, condivide l’esigenza di una legge ordinaria che garantisca a chiunque il diritto di intraprendere senza oneri burocratici, permettendo sia alle nuove imprese che a quelle già esistenti di crescere e produrre ricchezza.

«Lo strumento c’è, le idee non mancano, occorre tradurle senza ulteriore indugio in norme e fatti concreti» ha sottolineato il presidente dell’Autorità nel suo discorso in occasione della Relazione annuale al Parlamento.

E’ ora di cambiare quelle politiche anticompetitive che pongono l’Italia come ultima in Europa in quanto a libertà economica e d’impresa e la rendono poco attraente per gli investitori esteri, compromettendo la crescita delle imprese italiane.

Bisogna quindi puntare ad alleggerire il peso della burocrazia, sveltire i processi civili, investire in formazione, ricerca e sviluppo e incrementare il patrimonio infrastrutturale.

Catricalà ha poi affrontato il tema delle banche, rivendicando la necessità di una legislazione per regolare la governance nel sistema bancario e quello delle more applicate dalle pubbliche amministrazioni e dalle grandi aziende nei confronti delle Pmi, definendole prassi illecite da evitare.

L’Antitrust si dichiara quindi pronto ad ampliare il proprio raggio d’azione, ricoprendo un ruolo di maggiore rilevanza in tutela delle Pmi.