Leveraged Buy Out, agevolazioni per fusioni di Pmi

di Noemi Ricci

27 Gennaio 2010 16:30

La proposta di legge, che prevede agevolazioni fiscali per le Pmi oggetto di operazioni di Leveraged Buy Out, è in attesa di iniziare l'iter parlamentare: tra le novità, la sostituzione dei classici finanziatori con gruppi di dirigenti

È in attesa di iniziare il suo iter parlamentare la proposta di legge che prevede agevolazioni fiscali per le Pmi oggetto di operazioni cosiddette “Leveraged Buy Out” (L.B.O.), ovvero di fusione a seguito di acquisizione, mediante indebitamento finanziario da parte di dipendenti dell’impresa.

La proposta di legge – che definirà l’insieme delle operazioni finanziarie da effettuare per l’acquisto di società in fase di indebitamento – è stata assegnata alla Commissione Finanze del Senato nei giorni scorsi.

La prima operazione preordinata alla fusione è la costituzione di una società-veicolo ad hoc, denominata “NewCo“. Questa si dovrà far carico di raccogliere i fondi necessari per l’acquisto del patrimonio o delle azioni dell’altra società, denominata invece “società target“.

A questo punto, è possibile concludere l’acquisto mediante fusione per incorporazione delle due società .

I fondi possono essere reperiti mediante investitori, attraverso capitale di rischio o anche tramite indebitamento finanziario da estinguere con flussi di cassa generati dall’impresa acquisita o vendendo rami dell’azienda (break-up).

Lo strumento del “leveraged buy out” potrà essere utilizzato anche da piccole e medie imprese e aziende artigiane non quotate in Borsa, in temporanea difficoltà di adempiere le proprie obbligazioni, in stato di liquidazione volontaria o ammesse a procedura concorsuale.

La novità che si vorrebbe a introdurre è la possibilità data ai gruppi dirigenti di entrare in gioco direttamente nel risanamento aziendale, sostituendo i classici finanziatori (banche e società finanziarie) e svolgendo la funzione di garanti presso istituti di credito e finanziamento.

Nella relazione parlamentare si legge, appunto, che la finalità della normativa è «agevolare l’acquisizione finanziaria di una determinata società o azienda, attraverso la partecipazione totalitaria o di controllo, da parte dei dipendenti o dei collaboratori o dei dirigenti della stessa impresa, al fine di una migliore riorganizzazione dell’assetto azionario o societario».