Pmi: costi della burocrazia -25% entro il 2012

di Alessandro Vinciarelli

6 Agosto 2008 12:30

Presentato ieri a Roma dai ministri Renato Brunetta e Maurizio Sacconi il pacchetto di misure di semplificazione che dovrebbe entro 4 anni portare ad un taglio dei costi della burocrazia per le Pmi del 25%

Presentato ieri a Roma lo studio “Un taglio ai costi dell Burocrazia – Primi risultati del programma di misurazione e riduzione degli oneri amministrativi per le piccole e medie imprese” a cui hanno preso parte il ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione Renato Brunetta e il ministro del lavoro, della salute e delle politiche sociali Maurizio Sacconi.

L’obiettivo che il Governo si prefigge con il pacchetto di misure di semplificazione contenuto nel decreto legge di manovra (Dl 112/2008) e negli interventi di deregolazione del mercato del lavoro è il taglio dei costi della burocrazia per le piccole e medie imprese pari al 25% in quattro anni, per un ammontare di 4,1 mld di euro l’anno.

Il ministro Brunetta ha affermato che, trattandosi di stime per difetto, la riduzione degli oneri per le aziende italiane potrebbe essere – entro il 2012 – anche maggiore dei 16 miliardi di euro preventivati, arrivando fino a 17-25 miliardi.

Sono cinque i settori principalmente coinvolti: privacy, previdenza, lavoro, paesaggio, ambiente e prevenzione incendi, così come richiesto dall’Unione europea. L’area in cui risultano maggiormente concentrati i costi per le imprese – che sia aggirano intorno ai 10 miliardi – è quella del lavoro e previdenza.

Il ministero della Funzione pubblica si occuperà di verificare e misurare l’efficacia delle norme prima ancora che il risparmio economico apportato dal minor carico di oneri burocratici e dalla semplificazione di alcune misure possa essere realmente avvertito dai consulenti del lavoro e dai commercialisti agli imprenditori.

Sarà poi compito dei manager delle imprese trasformare i minori oneri in una riduzione delle tariffe. Si prevede così un risparmio di circa 3,6 miliardi di euro, oltre ai 511 milioni per le norme introdotte dalla Finanziaria 2007.

Tra le misure, ricordiamo che la più ingente riguarda l’abrogazione dei libri paga e matricola – sostituiti dal libro unico del lavoro – che porterà ad un risparmio di 3,3 miliardi, eliminando i 6 miliardi di costi del vecchio sistema.

Secondo quanto dichiarato dal titolare della Funzione Pubblica, attualmente si è raggiunto un quarto del 25% che rappresenta l’obiettivo finale. A questp punto, non resta che verificare quale sarà la situazione tra sei mesi o un anno, quando verranno effettuate le dovute verifiche.