Ue: sì a nuovi modelli retributivi in azienda

di Noemi Ricci

Pubblicato 15 Maggio 2008
Aggiornato 20 Dicembre 2011 17:36

La Commissione Europea si è espressa attaccando in maniera diretta gli stipendi d'oro degli alti dirigenti d'impresa che, in molti Paesi europei, penalizzano l'equità di mercato

Si sono riuniti in questi giorni a Bruxelles i ministri Ue dell’Economia della zona euro, per discutere un documento sugli effetti dannosi delle eccessive retribuzioni manageriali: bonus, stock options, contratti blindati con indennità e paracadute straordinari.

Il documento fornisce delle indicazioni da seguire per i regolatori e i supervisori dell’economia. Tali figure, dovrebbero fornire il proprio contributo operativo a livello imprenditoriale per: ostacolare la politica retributiva di certe aziende e i rischi che ne conseguono; evitare le ingenti somme pagate ad alti dirigenti anche per attività in aree aziendali in forte gravi perdite; incentivare un modello retributivo aziendale correlato alla redditività a più lungo termine.

L’Eurogruppo ha deciso di dar battaglia a tali eccessi per via fiscale. Per quanto riguarda i Paesi lontani dal pareggio di bilancio – tra cui l’Italia – l’indicazione è di astenersi da tagli delle tasse non compensate da entrate strutturali o riduzione di spesa pubblica.

L’attacco diretto dei ministri finanziari agli stipendi da capogiro degli alti dirigenti d’impresa riflette la difficoltà comune dei Paesi europei a tenere sotto controllo l’inflazione.

Le misure fiscali contro le paghe d’oro dovranno essere prese Paese per Paese, in relazione ai premi versati a dirigenti che lasciano le loro funzioni, che generalmente non vengono tassati.
Il tutto, anche a beneficio di un mercato più equo e competitivo.