Forum della piccola industria: nuove rotte post-crisi per le Pmi

di Noemi Ricci

13 Ottobre 2010 11:15

Torna la XII edizione del Forum della piccola industria di Confindustria, appuntamento al quale sono attesi grandi nomi dell'economia e della politica per delineare nuove strade per le Pmi nel dopo-crisi

Di scena il 15-16 ottobre al Palafarsetti di Prato l’appuntamento con il XII Forum della piccola industria di Confindustria, che riunirà centinaia di delegati e grandi nomi dell’economia e della politica per discutere di nuove strade e strumenti per le Pmi italiane nel dopo-crisi (logo dell’evento, una bussola).

Tra gli interventi attesi, la presidente degli industriali Emma Marcegaglia, il Ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, il presidente dell’ABI e di Monte dei Paschi Giuseppe Mussari.

Inoltre, il ricco programma vede anche la partecipazione dei presidenti della Regione Lazio Renata Polverini, della Regione Toscana Enrico Rossi, della Regione Puglia Nichi Vendola, nonché del vice presidente della Commissione europea Antonio Tajani e del vicesegretario del Pd Enrico Letta.

Tra gli argomenti caldi, la situazione del distretto rispetto al credito in vista della ripresa economica, verso la quale i dati di Confindustria registrano un cauto ottimismo nel caso di investimenti a medio-lungo termine: è infatti circa il 30% la percentuale di piccole e medie imprese rivoltesi alle banche per questa tipologia di investimento.

Si parlerà anche del valore sociale dell’impresa, di piccola industria come progetto di vita e della necessità di crescere dimensionalmente, rafforzare il proprio patrimonio e definire alleanze nell’ottica dell’internazionalizzazione e della globalizzazione.

Focus sui percorsi di crescita, dunque. «In questo senso sarà importante il ruolo della SGR che gestirà il Fondo italiano d’investimento nelle piccole e medie imprese», ha dichiarato Vincenzo Boccia, presidente Piccola industria di Confindustria. «Ritengo una grande opportunità per le aziende la permanenza del fondo nel loro capitale fino a un massimo di 12 anni. Le aiuterà a compiere quel salto qualitativo ormai indispensabile per il rafforzamento patrimoniale».