Agevolare lo sviluppo del Sud Italia

di Marianna Di Iorio

Pubblicato 3 Luglio 2007
Aggiornato 11 Novembre 2013 15:49

Il governo italiano ha stabilito per il Sud una riduzione delle imposte per lavoratore raddoppiata rispetto al resto d'Italia. Inoltre, intende creare delle zone franche

Le regioni meridionali si collocano al di sotto della media nazionale in termini di ricchezza e di crescita. A guidare l’economia del nostro Paese sono principalmente le zone del Nord Italia.

Per agevolare lo sviluppo del Sud, due sono gli interventi da parte del Governo.

Come annunciato dal Presidente del Consiglio, Romano Prodi, dal primo Luglio le imprese possono usufruire di una riduzione del costo del lavoro.

La Finanziaria 2007 prevede un taglio del cuneo fiscale per un importo pari a 5mila euro, su base annua, per ogni lavoratore dipendente con contratto a tempo indeterminato. La quota raggiunge i 10mila euro per le imprese che hanno sede al Sud e, in particolare, nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

Ad ogni modo, la norma in atto deve rispettare le regole del de minimis approvate dall’Unione Europea. Infatti, ogni singola impresa non potrà superare la somma di 200mila euro in tre anni.

Inoltre, il Governo italiano vuole realizzare, sulla base del modello francese, quindici zone franche urbane al Sud.

L’obiettivo che si intende raggiungere è quello di creare, in un confine delimitato, condizioni tali da poter garantire nuovi investimenti. Per fare in modo che il progetto diventi realtà, dovrebbero essere disponibili degli incentivi alle imprese a partire dal primo Gennaio del 2008.