La fiducia del consumatore passa per i social media

di Fabrizio Scatena

Pubblicato 7 Gennaio 2010
Aggiornato 12 Febbraio 2018 19:33

La fiducia dei consumatori oggi passa per i social media come forum e blog. Questi strumenti sono diventati ormai spazi strategici, per scambiare informazioni e reperire recensioni concrete, commenti reali, pareri sinceri e dettagli esclusivi su prodotti e servizi, indipendentemente dalla pubblicità  realizzata dalle aziende per promuoverli.

La gente si fida della gente, e tende a mettere da parte i contenuti promozionali messi in campo dalle aziende. Si trata di una realtà  consolidata, che deve essere recepita da Marketing manager e pubblicitari per ideare strategie di comunicazione efficaci, in grado di conquistare la fiducia dei consumatori.

Oggi il mezzo che porta ai consumi, passando per la pubblicità , è soprattutto Internet. Non è un mistero: la pubblicità  sui media tradizionali è in crisi, mentre gli acquisti online sono preceduti da ricerche spesso accurate da parte degli utenti per stabilire il miglior prezzo dei prodotti.

Un gigante come Google incassa circa 25 miliardi di dollari l’anno grazie a questo tipo di comportamenti di consumo. È in questa prospettiva che i marketer devono agire per creare strategie volte a generare un rapporto di fiducia fra consumatore e azienda .

I dati diffusi da Nielsen confermano questa tendenza: tra i media, solo Internet cresce del 4,7% dallo scorso anno, mentre il mercato cala del 15,6%.

I social media permettono inoltre di stabilire un legame emotivo con i potenziali clienti e il prodotto pubblicizzato grazie alla multimedialità  che ben si sposa con le potenzialità  del Web.

Come ha affermato di recente Giuseppe Cogliolo, AD di McCann Erickson</strong

“il search ha i suoi meriti ma anche i suoi limiti. Se il futuro sarà  di You Tube a scapito della televisione tradizionale e i giornali finiremo per leggerli sul Kindle, cambieranno i canali di trasmissione della pubblicità  ma i consumatori dovranno essere sempre raggiunti da messaggi emotivi, onesti e informativi: per questo la professione di pubblicitario non sarà  cancellata, solo cambiata, dal search”.

In effetti le basi del mestiere rimangono le stesse, ma sono gli strumenti a cambiare, di conseguenza anche le tattiche adottate.