Da Londra idee alternative per il marketing nelle Pmi

di Fabrizio Scatena

Pubblicato 25 Marzo 2008
Aggiornato 12 Febbraio 2018 19:33

Nell’universo del marketing e dell’advertising si sono oramai affermati approcci alternativi o non – convenzionali. Quelli che fino a pochi anni fa sembravano fenomeni controculturali, sono oggi preziosi strumenti operativi per aziende e professionisti dei vecchi e nuovi media.

Di fatto, nel marketing mix delle aziende, accanto alle tradizionali strategie di comunicazione, sono sempre più presenti tali approcci alternativi, capaci di raggiungere e stimolare anche la curiosità  dei consumatori più diffidenti.

E’ possibile ideare nuove opportunità  di business quando il marketing tradizionale incontra e il marketing alternativo?

Di tutto ciò si è discusso nel corso dell’Alternative Advertising and Marketing, tenutosi a Londra il 6 e il 7 marzo 2008.

Organizzato dalla Marcus Evans, Alternative Advertising and Marketing ha esplorato le potenzialità  che i nuovi metodi di marketing e comunicazione possono apportare alle campagne realizzate con logiche di kotleriana memoria.

L'obiettivo dell’evento? E’ stato quello di contribuire a diffondere la conoscenza dei più recenti approcci al marketing non-convenzionale, per capire la portata della loro efficacia e la misurabilità  in termini d’investimento e di creazione di nuove opportunità  di mercato.

Molti gli spunti di riflessione a margine dell’evento. Tra tutti, questi sono risultati i trend chiave:

Tra i relatori, tra l’altro, erano presenti alcuni dei più affermati manager e creativi internazionali: Aldo Cernuto Executive Creative Director and Vice President, Young & Rubicam, Jim Dowling Creative Director, EAME, Ogilvy Public Relations Worldwide, Robert Huber Online Marketing Manager, Daimler Chrysler Bank AG, Simon Wooller Creative Director, Saatchi and Saatchi, Denmark.

Ciò che è scaturito dalla due giorni è stata la convinzione che la credibilità  nell’uso degli strumenti di marketing non convenzionale potrebbe davvero diventare una realtà  consolidata, anche nel nostro Paese.
Questo però, solo se imprenditori e manager li applicheranno con un’intelligenza pari a quella dei nostri colleghi stranieri!