Appalti pubblici, verso un nuovo Testo Unico

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 17 Settembre 2014
Aggiornato 24 Settembre 2014 09:54

Pronta la Riforma del Codice degli appalti, l'Italia si adegua alle norme europee: i dettagli del Testo unico denominato “Codice dei contratti e delle concessioni pubbliche”.

Cambiano le regole per gli appalti pubblici, il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge delega per l’attuazione della direttive europee in materia con l’abrogazione del Codice Appalti (D.Lgs. 163/2006). La strada individuata va verso un nuovo Testo Unico denominato Codice dei contratti e delle concessioni pubbliche“. Più in particolare con questo unico testo normativo verranno attuate le direttive europee per:

  • l’assegnazione dei contratti di concessione (direttiva UE 2014/23);
  • gli appalti pubblici (direttiva europea 2014/24 che abroga la direttiva 2004/18/CE);
  • le procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali (direttiva europea 2014/25 che abroga la direttiva 2004/17/CE).

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Delega al Governo

La delega conferita al Governo dal disegno di legge pone determinati principi e criteri tra i quali:

  • il divieto di introduzione e mantenimento di livelli di regolazione superiori a quelli minimi richiesti dalle direttive comunitarie;
  • la compilazione di un unico testo normativo denominato “Codice dei contratti e delle concessioni pubbliche” che vada altresì a garantire l’effettivo coordinamento con le ulteriori disposizioni normative in vigore ne campo degli appalti pubblici, sempre nel rispetto del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea.

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L’obiettivo finale è quello di ottenere una razionalizzazione del quadro normativo in materia di appalti e delle concessioni pubbliche individuando misure che puntino:

  • alla semplificazione e l’armonizzazione delle disposizioni in materia di affidamento degli appalti e delle concessioni mediante la promozione di soluzioni innovative in materia di insediamenti nazionali produttivi strategici e in materia di rispetto dei vincoli idrogeologici;
  • alla trasparenza e la pubblicità delle procedure di gara;
  • alla riduzione degli oneri burocratici a carico dei soggetti partecipanti e semplificazione delle procedure di verifica da parte delle stazioni appaltanti;
  • alla  riduzione delle stazioni appaltanti e razionalizzazione delle loro attività;
  • razionalizzazione ed estensione delle forme di partenariato pubblico privato;
  • revisione del sistema di qualificazione degli operatori economici in base a criteri di omogeneità e trasparenza;
  • razionalizzazione dei metodi di risoluzione delle controversie alternativi al rimedio giurisdizionale, anche in materia di esecuzione del contratto;
  • miglioramento delle condizioni di accesso al mercato per le piccole e medie imprese e per le imprese di nuova costituzione;
  • previsione di una disciplina organica della materia delle concessioni pubbliche e individuazione, in tema di procedure di affidamento, di modalità volte a garantire i livelli minimi di concorrenzialità, trasparenza e parità di trattamento richiesti dalla normativa europea;
  • definizione di un quadro regolatorio volto a rendere trasparente la partecipazione dei portatori qualificati di interessi nell’ambito dei processi decisionali finalizzati all’aggiudicazione di appalti e concessioni pubbliche.