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DURC: le imprese denunciano la PA

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 27 Giugno 2012
Aggiornato 2 Luglio 2012 09:06

DURC: la PA non rispetta la normativa sulle richieste e sulla validità temporale. La protesta e le richieste delle Imprese del Sud, anche in caso di ritardo nei pagamenti dalla PA.

Non corretta applicazione delle normative legate al DURC da parte della Pubblica Amministrazione, o meglio relative alla richiesta e alla validità temporale del Documento Unico di regolarità Contributiva.

A denunciarlo sono le Imprese del Sud per voce del presidente, Sergio Passariello.

La situazione è grave perché «sono ormai numerose le aziende che si vedono bloccati i pagamenti, in quanto il burocrate di turno, sebbene in possesso di un DURC in corso di validità (Il DURC ai fini del pagamento ha validità trimestrale) continuano a chiedere mensilmente il rilascio di un nuovo DURC agli Istituti competenti».

Il tutto in un periodo non certo florido per le imprese e nonostante la crisi ci sono funzionari pubblici che «pur di iper tutelarsi rispetto alle loro incombenze lavorative, chiedono l’emissione di un nuovo certificato, ad ogni pagamento, anche se in possesso di un DURC valido».

Insomma a nulla sono valsi i chiarimenti del Ministero, che più volte ha ribadito che «per gli appalti pubblici di lavori, servizi e forniture, nonché nel caso di servizi/attività in convenzione o in concessione, la validità è trimestrale ed è relativa allo specifico appalto ed alla fase per la quale il DURC è stato richiesto (stipula del contratto, pagamento di SAL, collaudo, etc.)».

Ancora una volta il rispetto delle regole viaggia su due binari, con la PA che si dimostra non rispettosa del lavoro e delle difficoltà delle imprese e le aziende alle quali non viene concessa alcuna flessibilità. Le imprese sono infatti chiamate a rispettare scrupolosamente scadenze e  norme, pena il mancato pagamento delle loro spettanze o l’arrivo di sanzioni, a volte anche pesanti, a fronte di una Amministrazione Pubblica che senza ripercussioni ritarda i pagamenti e non rispetta le regole.

«Bisogna assolutamente imporre all’INPS ed all’INAIL, di non emettere DURC se al sistema telematico è presente un Documento di Regolarità Contributiva» è una delle soluzioni indicata da Passariello che auspica inoltre «sanzioni pecuniarie a carico di quei funzionari che utilizzano gli strumenti di controllo pubblici, fuori dalle norme, solo per tutelare la propria posizione lavorativa».

Infine Passariello chiede che la risoluzione del PD nella quale si chiede che il DURC venga rilasciato anche in presenza di irregolarità in caso di crediti vantati con la PA per le sole cooperative sociali, venga esteso a tutte le imprese.

«Ritengo lo spirito del provvedimento, condivisibile ma limitarlo alle sole cooperative sociali è una discriminazione inaccettabile. È l’intero tessuto imprenditoriale italiano che va salvaguardato e non solo una categoria. Tutti gli imprenditori che lavorano con la PA stanno soffrendo in questo momento. Quando la politica si esprime in questo modo delegittima il suo ruolo ed operato», pertanto «spero che il provvedimento venga immediatamente rettificato a favore di tutte le categorie imprenditoriali, in caso contrario non esiteremo ad attivarci con tutti gli strumenti a nostra disposizione, per tutelare non solo i nostri associati, ma le PMI in generali vera ossatura e spina dorsale del Paese» ha concluso Passariello.