Decreto Semplificazioni: fiducia dalla Camera

di Francesca Vinciarelli

8 Marzo 2012 17:36

Il governo incassa la fiducia sul Decreto Semplificazioni, la decima per Monti: per il ministro della PA Filippo Patroni Griffi il decreto è migliorato ma si può fare di più.

Sì della Camera al Decreto Semplificazione sul quale il governo Monti ha posto la fiducia: 479 voti favorevoli, 75 contrari e 7 astenuti.

È la decima fiducia chiesta ed incassata dall’attuale Governo e ora il Decreto Semplifica Italia continua il suo iter, per poi passare in seconda lettura al Senato.

La scelta di porre la questione di fiducia al decreto sulle semplificazioni in Italia è stata quasi obbligata, dopo che Angelino Alfano aveva fatto saltare il vertice di maggioranza.

Un decreto importante, quello sulle semplificazioni che, lo ricordiamo, prevede tra le altre cose:

  • unificazione dei controlli amministrativi sulle imprese;
  • modifiche allo Spesometro;
  • istituzione della “Banca dei contratti pubblici”;
  • riduzione degli adempimenti in materia ambientale;
  • semplificazioni per Edilizia e Scia;
  • procedure più rapide per la partecipazione a concorsi pubblici per il cambio di residenza e il rinnovo dei documenti.


Per il ministro della PA Filippo Patroni Griffi «le semplificazioni sono un elemento di crescita perché libera risorse dando maggiori opportunità e rendendo più semplice la vita ai cittadini e alle imprese».

A tale scopo «abbiamo realizzato un metodo, che non è un’invenzione di questo Governo, quello dell’ascolto dei cittadini e delle associazioni di categoria e delle parti sociali.
Abbiamo utilizzato meccanismi di misurazione degli oneri gravanti sulle imprese che ci hanno consentito di fare, almeno in parte, interventi mirati sui settori e sui costi più pesanti per le imprese. Naturalmente non abbiamo trascurato il versante della trasparenza».

Per Griffi nell’esame delle commissioni «il decreto è sicuramente migliorato», anche se si poteva fare di più «ed è mio intendimento valutare anche le poste non trasfuse nel provvedimento, anche se il problema principale non è aumentare il bagaglio normativo ma assicurare la corretta applicazione dei provvedimenti», ha concluso il ministro.