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Come aprire un negozio online

di Noemi Ricci

19 Giugno 2017 10:31

Aprire un negozio online prevede il rispetto di specifiche leggi che si aggiungono a quelle tipiche di ogni attività commerciale: breve guida.

Cresce il mercato dell’e-commerce, con sempre più utenti che si approcciano con fiducia agli acquisti online e sempre più imprese che avviano un’attività online, in via esclusiva o parallela al negozio fisico. Come per ogni altra attività, prima di aprire un negozio online è consigliabile informarsi su burocrazia, normative e fiscalità legati a tale iniziativa imprenditoriale. Per lo scopo può essere utile affidarsi ad un commercialista esperto in normativa e-commerce.

=> e-Commerce: cos’è e normativa

Apertura partita IVA

Si tratta infatti di un’attività commerciale del tutto analoga a quella esercitata presso locali fisici, ma alla quale si applicano anche una serie di leggi e norme specifiche che è necessario conoscere, anche in considerazione del fatto che, a fronte della crescente diffusione dell’e-commerce, sempre più frequentemente la Guardia di Finanza esegue accertamenti sui venditori che si celano dietro finte prestazioni occasionali online.

Se infatti il web viene utilizzato come mezzo per trovare clienti da parte di un soggetto che offre i propri servizi professionali o che effettua vendite occasionali sulle piattaforme di e-commerce (e-Bay, Amazon o quant’altro), ricavando un reddito inferiore ai 5.000 euro l’anno, si può evitare di aprire partita IVA. Diversamente, se si intende avviare un e-commerce, acquistare merci e rivenderle al consumatore la partita IVA è obbligatoria, non avendo tale attività le caratteristiche proprie dell’occasionalità della prestazione.

=> Vendite online, attività d’impresa se non occasionali

Dunque l’avvio di una nuova attività non occasionale prevede l’apertura di partita IVA, obbligatoria a prescindere dagli importi che si riescono a percepire, anche se non ricorrono i presupposti per l’iscrizione alla Gestione INPS di Artigiani e Commercianti.

Iscrizione INPS

L’iscrizione alla Gestione Commercianti INPS può non essere necessaria nel caso in cui l’attività di e-commerce esercitata non sia quella prevalente. In questo caso la scelta giusta potrebbe essere l’iscrizione alla Gestione Separata INPS.

Iscrizione al Registro Imprese

In caso di attività non occasionale, oltre all’obbligo di apertura di partita IVA, bisogna procedere con l’iscrizione alla Camera di Commercio, ovvero al Registro delle Imprese. Utilizzando la pratica di Comunicazione Unica, è possibile presentare contemporaneamente:

  • i modelli per il Registro delle Imprese;
  • i modelli per l’Agenzia delle Entrate;
  • i modelli per l’INPS;
  • i modelli per l’INAIL;
  • la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) per il SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive);
  • le comunicazioni fiscali.

Iscrizione al VIES

Se vogliamo i prodotti vengono venduti anche ai cittadini di altri Paesi appartenenti all’Unione Europea è necessario iscriversi anche alla banca dati VIES (Vat Information Exchange System).

Comunicazioni al Fisco

All’Agenzia delle Entrate è necessario comunicare:

  • l’indirizzo web del sito di e-commerce;
  • i dati dell’Internet Service Provider;
  • l’indirizzo di posta elettronica;
  • i recapiti telefonici e fax.

Adempimenti

Una volta aperto il sito di e-commerce tra gli adempimenti richiesti ci sono quelli di segnare nel Registro dei Corrispettivi i guadagni giornalieri e di rendere visibile sull’homepage:

  • nome e ragione sociale dell’attività esercitata;
  • indirizzo fisico e di posta elettronica;
  • numero di partita IVA;
  • numero di iscrizione al Registro Imprese.

=> Sito aziendale: tutti gli obblighi web

Diritti dei consumatori

Tra le normative da conoscere ci sono anche quelle relative ai diritti dei consumatori stabilite dalla direttiva UE 2011/83 che tutela il commercio elettronico garantendo una maggiore sicurezza d’acquisto e uniformando la normativa e-commerce. In particolare è necessario rispettare:

  • i termini per il diritto di recesso, il consumatore ha 14 giorni di tempo per restituire, per qualsiasi ragione, la merce acquistata online. In caso di costi di addebito al cliente legati alla restituzione, questi devono essere esplicitati in maniera chiara e trasparente sul sito;
  • il divieto di preselezionare delle opzioni legate alla vendita servizi o prodotti aggiuntivi collegati a quelli scelti dal cliente. Eventuali sovrapprezzi devono essere esplicitati in maniera chiara e trasparente sul sito.

=> Guida alla privacy in azienda

Privacy

Per il rispetto della normativa legata alla privacy, è obbligatorio:

  • inserire in una delle sezioni del sito l’informativa sulla privacy, per gestire correttamente i dati personali dei clienti, rispettando le nuove norme sul diritto dell’utente di richiedere ed ottenere la cancellazione di ogni informazione personale dal sito;
  • informare gli utenti sui cookie che vengono memorizzati dal sito, nonché sul loro scopo (profilazione ed invio a terze parti) e sul fatto che proseguendo con la navigazione si dà automaticamente il proprio consenso all’utilizzo dei cookie. Il tutto deve essere fatto visualizzando chiaramente, appena si accede ad una pagina qualsiasi del sito, un banner informativo che contenga anche un link all’informativa completa che spieghi come negare il consenso e dando possibilità di scegliere quali cookie autorizzare.