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Piano di Governo Monti: il programma punto per punto

di Noemi Ricci

Pubblicato 18 Novembre 2011
Aggiornato 25 Novembre 2013 10:57

Fiducia al Governo di Mario Monti: pareggio di bilancio, riforma delle pensioni, occupazione, allentamento della pressione fiscale.

Ha incassato la fiducia in Senato il neo-presidente del Consiglio Mario Monti, che ha presentato il suo piano di Governo per riscattare il Paese e scongiurare il rischio default. Focus su riforma delle pensioni, meno tasse e burocrazia per le imprese, riforma del mercato del lavoro, occupazione femminile e giovanile, ICI sulla prima casa e patrimoniale.

Presentato il nuovo piano di Governo, non nega la gravità della situazione Mario Monti: per questo, serve «una risposta decisa, con equa ripartizione dei sacrifici», che includeranno il contenimento dei costi della politica.

UE e crisi economica

Il premiér ha poi ricordato a tutti che la crisi non sta investendo solo l’Italia, ma internazionale e che l’Europa intera «sta vivendo i giorni più difficili dal secondo dopoguerra». L’Italia deve evitare di farsi etichettare come l’anello debole dell’Ue, ma deve anche imparare a sentirsi parte integrante dell’Europa senza vederla come un nemico da combattere. E la ricetta di Monti si basa su tre concetti cardine «rigore di bilancio, crescita e equità».

Pareggio di bilancio e credibilità

Strettamente correlato al concetto di crescita è quello di credibilità, che il nostro Paese deve assolutamente recuperare. È indispensabile attuare misure per il pareggio di bilancio, che dovrebbe arrivare entro massimo due anni. E, per risultare credibili, la verifica di una riduzione durevole del rapporto tra debito pubblico e Pil verrà affidata ad una «autorità indipendente».

Riforma delle pensioni

Parlando della riforma del sistema previdenziale italiano – che comprende riforma delle pensioni – Monti lo ha definito tra i più sostenibili in Europa, essendo il tetto delle pensioni di vecchiaia tra i più alti, ma sarà necessario intervenire per eliminare le «disparità di trattamento e le aree di privilegio.

Al vaglio ci sarebbe l’adozione del calcolo contributivo con la forma pro-rata per tutte le pensioni; l’addio alle pensioni di anzianità, sostituite da un sistema flessibile di uscite; un meccanismo di incentivazione per chi va in pensione più tardi e di disincentivazione per chi esce dal mondo del lavoro prima; l’eliminazione delle aree di privilegio; la riorganizzazione degli enti previdenziali e l’arrivo del super-Inps.

Evasione e pressione fiscale

Per combattere l’evasione fiscale Monti dice sì al controllo delle ricchezze accumulate, all’abbassamento delle soglie per l’uso del denaro contantee e alla riduzione delle aliquote per ridurre la pressione fiscale in Italia, ora troppo elevata.

Patrimonio immobiliare

Appare ormai quasi certa la reintroduzione della tassa sulla prima casa, perché «l’esenzione dell’Ici sulla prima casa costituisce una peculiarità dell’Italia , se non un’anomalia». Ma verrà anche definito un calendario puntuale di dismissioni del patrimonio pubblico.

Mercato del lavoro

Un enorme capitolo all’interno delle riforme che si appresta a realizzare Monti riguarda il mercato del lavoro, dove allo stato attuale esistono alcuni che sono «totalmente tutelati e altri sono del tutto privi di tutela». Verranno pertanto definite nuove regole per una ripartizione più equa della sicurezza sociale, che però riguarderanno «solo i nuovi rapporti di lavoro mentre non verranno modificati i rapporti in essere».

Verrà incentivata la mobilità tra imprese e settori, spostando il “baricentro contrattuale” verso i luoghi di lavoro e verranno promosse le assunzioni a tempo indeterminato. Particolare attenzione verrà posta sulle problematiche legate all’occupazione giovanile e femminile, possibilmente con una tassazione agevolata per le donne.