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Riforma PA: tutte le novità, dall’IRI al superbollo auto

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 13 Giugno 2014
Aggiornato 8 Marzo 2018 15:39

Le novità della Riforma della PA: dal bollo auto, all'IRI, dalle pensioni, agli appalti pubblici.

Novità importanti nella Riforma della PA in Consiglio dei Ministri del 13 giugno: tra le misure spiccano numerosi cambiamenti che toccano da vicino i contribuenti, a partire dal riordino delle tasse automobilistiche, nel cui ambito spunta un inatteso rincaro del bollo auto per il 2015, volto a compensare il temporaneo mancato gettito derivante dall’abolizione dell’imposta provinciale di trascrizione (IPT), che si trasformerà nel corso del prossimo anno nell’Imposta Regionale di Immatricolazione (IRI), accompagnandosi alla definitiva abolizione del superbollo sulle auto di grossa cilindrata.

Da IPT a IRI

La riforma delle tasse automobilistiche prevede l’eliminazione dell’imposta sui passaggi di proprietà dei veicoli usati e del superbollo per le auto di potenza superiore a a 185 kW, ma anche un aumento del bollo (fino a +12%) per il 2015. L’IPT gravava sia sul nuovo che sull’usato e un tempo andava alle Province, ora svuotate di molti ruoli; a questa tassa farà dunque seguito l’introduzione di un nuovo tributo che andrà alle Regioni e Province autonome: l’Imposta Regionale di Immatricolazione (IRI), che però graverà solo sugli acquisti del nuovo. La sua misura dovrà essere stabilita con decreto ministeriale e potrà prevedere variazioni locali fino al 30% sulle tariffe nazionali.

Bollo auto

Nella prima parte del 2015, dunque, l’IRI non dovrebbe essere ancora entrata in vigore per cui le Regioni perderebbero una parte di gettito che però potranno recuperare con un aumento del bollo auto pari al 10-12% per il solo 2015.

Pensioni

Tra le altre novità troviamo il divieto di rimanere in servizio anche al di là dell’età pensionabile prevista dalla normativa vigente e l’impossibilità di assegnare incarichi dirigenziali nell’ambito della PA a cittadini pensionati. In più, la Pubblica Amministrazione potrà mandare in pensione i lavoratori che hanno i requisiti per la pensione anticipata anche se non hanno ancora l’età della pensione di vecchiaia.

Riduzione di spesa

A partire dal 1 ottobre 2014 dovrà essere ridotta del 50% rispetto al 2013 la spesa per consulenze e ricerca e quella per gli organi collegiali non previsti dalla legge.

Paradisi fiscali

Viene vietata ogni transazione economica e finanziaria della PA con società o enti esteri che hanno sede “in Stati che non permettono l’identificazione dei soggetti che ne detengono la proprietà o il controllo” ovvero con i cosiddetti paradisi fiscali.

Appalti pubblici

In tema di appalti pubblici, in caso di processi di fronte ai giudici amministrativi, l’udienza viene fissata d’ufficio entro 30 giorni dalla scadenza del termine per la costituzione delle parti e la sentenza avverrà in forma semplificata. Permane la possibilità di una definizione immediata nell’udienza cautelare qualora ve ne siano i presupposti.

=> Appalti, le semplificazioni nel DEF 2014

Lotta alla corruzione

Vengono conferiti all’Autorità Anticorruzione “poteri sanzionatori” e viene sospesa l’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici. In caso di irregolarità “essenziale e sanabile” nelle procedure di affidamento degli appalti, dovute a mancanza o incompletezza della documentazione, si dovrà pagare una sanzione pecuniaria alla stazione appaltante stabilita nel bando di gara e non inferiore all’uno per mille e superiore all’uno per cento del valore della gara e in ogni caso non superiore a 50mila euro. Il concorrente avrà 10 giorni per pagare trascorsi i quali è escluso dalla gara. Nei casi di “irregolarità non essenziali”, la stazione appaltante “non ne richiede la regolarizzazione né applica alcuna sanzione”.

Mobilità dipendenti

I dipendenti pubblici potranno essere spostati senza assenso del lavoratore sempre nello stesso Comune e in un qualsiasi ufficio pubblico nel raggio di 50 chilometri, mentre nella mobilità volontaria non viene richiesto il nulla osta dell’Amministrazione di provenienza.

Silenzio assenso

Scende a 30 giorni, che potranno essere prorogati fino a 15 per esigenze istruttorie, il termine del silenzio assenso delle Amministrazioni statali per i provvedimenti richiesti dai cittadini. Superato questo termine “senza che sia comunicato il parere richiesto, l’assenso, il concerto o il nulla osta si ritiene acquisito”.